Estensione del contributo PNRR al 40%: ora anche per comuni fino a 50.000 abitanti
Il panorama degli incentivi pubblici per la transizione energetica si arricchisce di una novità strategica: il contributo PNRR al 40% per impianti fotovoltaici, finora riservato ai comuni con meno di 5.000 abitanti, è stato esteso a tutti i comuni italiani con popolazione fino a 50.000 abitanti. Con questa estensione, il fotovoltaico non è più un’opportunità per pochi, ma una concreta possibilità per moltissimi territori.
Questa misura rientra negli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a promuovere la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), incentivando la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Per i comuni con meno di 50.000 abitanti si apre ora la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici e accedere a un contributo a fondo perduto del 40%, a patto di aderire a una CER. Un’occasione concreta per accelerare la transizione energetica e migliorare la resilienza energetica del territorio.
L’estensione dell’incentivo: da 5.000 a 50.000 abitanti
Prima dell’aggiornamento, il contributo PNRR era limitato a piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti. Questa soglia limitava fortemente la platea dei beneficiari, escludendo migliaia di realtà locali italiane con dimensioni medio-piccole ma potenziale energetico elevato.
Con l’estensione ai comuni fino a 50.000 abitanti, la situazione cambia radicalmente: oltre 7.750 comuni italiani (circa il 98% del totale) diventano potenzialmente idonei. Questo include cittadine e capoluoghi di provincia che ora potranno investire in impianti fotovoltaici, efficientamento e partecipazione attiva alle CER.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili diventano così il fulcro di un nuovo modello di sviluppo energetico locale, in cui produzione e consumo si intrecciano in logiche di collaborazione e condivisione.
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Il contributo a fondo perduto del 40% e i massimali previsti
Il contributo previsto dal PNRR copre il 40% delle spese ammissibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici, ma entro precisi limiti di spesa per kW installato. Questi massimali variano in base alla potenza dell’impianto:
- Fino a 20 kW: massimo 1.500 €/kW
- Da 20 a 200 kW: massimo 1.200 €/kW
- Da 200 a 600 kW: massimo 1.100 €/kW
- Da 600 a 1.000 kW: massimo 1.050 €/kW
Le Comunità Energetiche possono includere solo impianti fino a 1 MW di potenza. Per rispettare questo limite, eventuali impianti più grandi vanno suddivisi in più impianti separati.
Esempio di calcolo
Realizzando un impianto fotovoltaico da 300 kW, puoi ottenere fino a 132.000 € subito, a fondo perduto.
300 kW x 1.100 €/kW = 330.000 € (di cui 40% a fondo perduto = 132.000 €)
Un risparmio immediato che si somma a quello generato ogni anno grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta e ai vantaggi economici derivanti dall’adesione a una CER, come incentivi aggiuntivi e condivisione dei profitti energetici.
L’importo effettivamente erogabile dipenderà dalle spese sostenute, purché entro i massimali indicati.
Rimozione dell’amianto: spesa ammessa
Tra le spese ammissibili all’interno del contributo PNRR è inclusa anche la rimozione di coperture in amianto, un intervento rilevante dal punto di vista ambientale e sanitario. In pratica, puoi risparmiare fino al 40% anche sulla bonifica dell’amianto, rendendo l’intervento più sostenibile sotto ogni aspetto.
Tuttavia, è importante chiarire che la rimozione dell’amianto non comporta un aumento del massimale di incentivo per kW. Questo significa che le spese per la bonifica saranno riconosciute entro il massimale previsto per la fascia di potenza dell’impianto.
Esempio pratico:
Un’azienda che installa un impianto da 100 kW su un capannone con copertura in amianto sostiene una spesa di circa 90.000 € per l’impianto e 30.000 € per la bonifica.
Totale dell’investimento: 120.000 €.
Il contributo PNRR copre fino a 1.200 €/kW, quindi:
100 kW x 1.200 € = 120.000 € (di cui il 40% a fondo perduto = 48.000 €)
In questo caso, l’intera spesa è coperta dal massimale. La bonifica dell’amianto non aumenta il tetto dell’incentivo, ma rientra comunque nei costi ammessi.
Comunità Energetiche Rinnovabili: il cuore dell’iniziativa
Per accedere all’incentivo PNRR, è indispensabile aderire o costituire una CER. Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono configurazioni locali in cui enti pubblici, cittadini, imprese e altri soggetti condividono energia prodotta da fonti rinnovabili.
Le CER rappresentano un nuovo paradigma energetico locale, dove soggetti pubblici e privati condividono l’energia prodotta da impianti rinnovabili. Per le aziende, aderire a una CER significa:
- Autoconsumare l’energia prodotta e ridurre la bolletta
- Ottenere proventi dalla condivisione dell’energia
- Accedere all’incentivo PNRR del 40% a fondo perduto
- Creare sinergie con enti locali, PMI, associazioni
Un’impresa può costituire una CER in autonomia o aderire a una esistente. In entrambi i casi, Myenergy può supportare la progettazione, la parte tecnica, amministrativa e il coordinamento con gli altri membri della comunità.
Come procedere: passi e documentazione
Per accedere all’incentivo, se sei interessato:
- Verificare l’idoneità del comune (numero abitanti)
- Rivolgiti a un partner qualificato come Myenergy per dimensionare correttamente l’impianto fotovoltaico e predisporre la documentazione necessaria per accedere al contributo PNRR.
Myenergy mette a disposizione competenze tecniche e supporto operativo per aiutare comuni, aziende e cittadini a partecipare attivamente alla transizione energetica attraverso le CER.
Anche terreni e coperture non utilizzati possono essere messi a reddito attraverso il Diritto di Superficie, una formula flessibile che permette di ospitare impianti fotovoltaici mantenendo la proprietà del suolo. Il PNRR rende questa opzione ancora più interessante grazie agli incentivi disponibili per progetti legati alle CER.
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Un’opportunità concreta da cogliere
L’estensione del contributo PNRR al 40% ai comuni fino a 50.000 abitanti rappresenta un passo avanti fondamentale per la democratizzazione della transizione energetica.
Con una corretta pianificazione, anche comuni di media grandezza possono diventare protagonisti della produzione rinnovabile, partecipare a CER virtuose e generare benefici duraturi per il territorio.
Myenergy offre supporto e consulenza per progettare, attivare e gestire questi percorsi in modo efficace e accessibile.
FAQ
- Quali spese sono incluse nel contributo?
Fornitura e installazione dell’impianto, opere elettriche, progettazione, spese tecniche, rimozione amianto. - Come si calcola esattamente il contributo per un impianto di X kW?
Si moltiplica la potenza per il massimale della fascia corrispondente, e si applica il 40%: es. 150 kW x 1.200 € = 180.000 € x 40% = 72.000 €. - Posso realizzare più impianti da 1 MW su particelle catastali diverse?
Sì. Il limite di 1 MW si applica per particella catastale. - La rimozione dell’amianto aumenta il massimale dell’incentivo?
No. È una spesa ammessa, ma non incrementa il massimale per kW. - Posso accedere anche se ho già ottenuto altri incentivi?
Dipende dai bandi specifici e dalla compatibilità dei regimi di aiuto. È consigliabile una verifica normativa. - Che documenti servono per partecipare?
Documentazione tecnica dell’impianto, verifica catastale, piano CER, preventivi e istanza formale. - È possibile accedere all’incentivo senza entrare in una CER?
No. La partecipazione a una Comunità Energetica Rinnovabile è condizione necessaria per accedere al contributo.
Il contributo del 40% a fondo perduto del pmnr e compatibile con l’agevolazione del 50% messa dallo stato?
Buongiorno Salvatore! Purtroppo il contributo a fondo perduto del 40% PNRR per impianti fotovoltaici legati a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) o gruppi di autoconsumo in comuni sotto i 50.000 abitanti non è cumulabile con la detrazione fiscale del 50% (“Bonus Casa” o “Ecobonus”)