PER CAPIRE L’ENERGIA, UNA PAROLA ALLA VOLTA
Benvenuto nel nostro Glossario, la risorsa definitiva per orientarti nel mondo delle rinnovabili. Che tu sia un principiante, un professionista o un semplice curioso, qui troverai definizioni chiare, concise e complete per ogni termine che incontri
A
Accumulatore
Definizione base: Un accumulatore è un dispositivo progettato per immagazzinare energia e rilasciarla quando necessario, garantendo continuità e flessibilità nell’uso. Nel settore del fotovoltaico, si riferisce principalmente alle batterie che conservano l’energia prodotta dai pannelli solari durante le ore diurne, così da poterla utilizzare di sera o in assenza di sole. L’impiego di un accumulatore consente quindi di aumentare l’autoconsumo, ridurre la dipendenza dalla rete elettrica e migliorare l’efficienza complessiva dell’impianto.
Approfondimento tecnico: Gli accumulatori possono essere elettrochimici (litio, piombo-acido, sodio), meccanici (volani), termici o inerziali. In ambito fotovoltaico prevalgono quelli al litio (LiFePO₄), che offrono efficienza di conversione >90%, lunga durata (oltre 6.000 cicli) e gestione avanzata tramite sistemi BMS (Battery Management System). Le normative CEI 0-21 (bassa tensione) e CEI 0-16 (media tensione) disciplinano l’integrazione con la rete.
Applicazioni pratiche: Per il residenziale, gli accumulatori permettono di sfruttare energia solare anche di notte. In contesti industriali aiutano a ridurre i picchi di assorbimento e a stabilizzare i processi produttivi. Negli edifici pubblici, come scuole e ospedali, garantiscono affidabilità e contribuiscono a raggiungere obiettivi di sostenibilità.
Accumulatore Elettrico
Definizione base: L’accumulatore elettrico è il cuore dei moderni impianti fotovoltaici con storage: una batteria che conserva l’energia solare trasformata in elettricità per renderla disponibile quando i consumi non coincidono con la produzione. In questo modo, l’energia prodotta in eccesso durante il giorno non viene sprecata, ma immagazzinata e utilizzata la sera, durante i picchi di domanda o in caso di backup, garantendo maggiore autonomia energetica e risparmio.
Approfondimento tecnico: Gli accumulatori elettrici più diffusi sono al litio, con sistemi modulari che spaziano da pochi kWh (per abitazioni) fino a centinaia di kWh (per capannoni o comunità energetiche). L’efficienza si aggira tra il 90–95%. Devono rispettare le normative CEI EN 62619 e la Direttiva Bassa Tensione 2014/35/UE. Sono gestiti tramite inverter dedicati o ibridi, con funzioni di protezione e monitoraggio integrate.
Applicazioni pratiche: In case e condomini, gli accumulatori elettrici alimentano luci ed elettrodomestici nelle ore serali. Nelle aziende riducono il prelievo di energia nelle fasce più costose (F1), migliorando la competitività. Per la PA sono strumenti chiave per implementare Comunità Energetiche Rinnovabili e abbattere i costi energetici.
Accumulatore Inerziale
Definizione base: Un accumulatore inerziale è un serbatoio coibentato che immagazzina acqua tecnica per stabilizzare il funzionamento di un impianto termico o di climatizzazione. Funziona come una “riserva tampone” che evita continui avvii e spegnimenti di pompe di calore o caldaie, migliorandone la durata e l’efficienza. L’accumulatore inerziale è dunque un componente essenziale nei sistemi ibridi alimentati da fotovoltaico, garantendo comfort termico e consumi ottimizzati.
Approfondimento tecnico: Questi serbatoi possono avere capacità da poche decine a migliaia di litri e sono dimensionati secondo la normativa UNI 10412-2. La loro funzione principale è mantenere costante la temperatura del fluido, evitando sbalzi termici e proteggendo le apparecchiature. L’integrazione con pompe di calore elettriche alimentate da fotovoltaico consente di massimizzare l’efficienza dell’impianto.
Applicazioni pratiche: Nelle abitazioni e nei condomini, gli accumulatori inerziali ottimizzano impianti radianti a pavimento o a soffitto. Nel settore industriale stabilizzano climatizzatori e chiller per grandi ambienti. Negli edifici pubblici, come scuole e ospedali, garantiscono continuità e comfort costante anche in caso di fluttuazioni di carico.
Accumulatore Termico
Definizione base: L’accumulatore termico è un sistema che immagazzina energia sotto forma di calore per renderla disponibile in un momento successivo. Può essere integrato con pannelli solari termici, pompe di calore o caldaie, permettendo di sfruttare al meglio l’energia prodotta e ridurre i consumi. Grazie alla coibentazione, il calore viene mantenuto per ore o giorni, contribuendo a migliorare efficienza e sostenibilità degli impianti di riscaldamento e acqua calda sanitaria.
Approfondimento tecnico: Gli accumulatori termici possono contenere acqua tecnica o sanitaria, mantenuta alla temperatura desiderata grazie a scambiatori e isolamenti di alta qualità. Sono regolati dalle normative UNI EN 12897 e UNI EN 15332. Esistono anche soluzioni avanzate a sali fusi per applicazioni industriali ad alta temperatura, in grado di accumulare grandi quantità di energia termica.
Applicazioni pratiche: Nelle case e nei condomini migliorano la distribuzione del calore e l’efficienza dei sistemi ACS. In ambito industriale permettono di stabilizzare processi che richiedono calore costante. Negli edifici pubblici, come piscine e ospedali, supportano impianti di climatizzazione complessi riducendo i picchi di domanda.
Accumulo di energia
Definizione base: L’accumulo di energia è la capacità di un sistema di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso da una fonte rinnovabile, come il fotovoltaico, per poterla utilizzare in un momento differente. Rappresenta un passaggio chiave nella transizione energetica, perché consente di bilanciare produzione e consumo, ridurre la dipendenza dalla rete elettrica e favorire l’autosufficienza energetica sia nelle abitazioni che nelle aziende e negli edifici pubblici.
Approfondimento tecnico: Gli accumulatori possono essere elettrochimici (litio, piombo-acido, sodio), meccanici (volani), termici o inerziali. In ambito fotovoltaico prevalgono quelli al litio (LiFePO₄), che offrono efficienza di conversione >90%, lunga durata (oltre 6.000 cicli) e gestione avanzata tramite sistemi BMS (Battery Management System). Le normative CEI 0-21 (bassa tensione) e CEI 0-16 (media tensione) disciplinano l’integrazione con la rete.
Approfondimento tecnico: L’accumulo può avvenire in forma elettrica (batterie al litio, piombo, sodio), termica (serbatoi d’acqua, sali fusi), meccanica (pompaggi idroelettrici, volani) o chimica (idrogeno). In Italia, ARERA e CEI regolano l’integrazione dei sistemi di storage con il fotovoltaico (delibera 574/2014/R/eel e norme CEI 0-21/0-16). Queste soluzioni consentono di incrementare l’autoconsumo, stabilizzare la rete e favorire la partecipazione alle smart grid.
Applicazioni pratiche: In ambito residenziale, l’accumulo permette di usare l’energia solare anche di notte. Nelle imprese industriali contribuisce alla riduzione dei costi energetici e alla gestione dei carichi. Per la Pubblica Amministrazione, l’accumulo è strategico nei progetti finanziati dal PNRR e per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Accumulo Fotovoltaico
Definizione base: Con il termine accumulo fotovoltaico si indica il sistema che conserva l’energia prodotta dai pannelli solari per utilizzarla in un secondo momento. In pratica, l’energia solare che non viene consumata immediatamente non viene dispersa, ma immagazzinata in una batteria. Questo consente di aumentare l’autoconsumo, ridurre la dipendenza dalla rete elettrica e sfruttare al massimo l’investimento nel fotovoltaico.
Approfondimento tecnico: I sistemi di accumulo fotovoltaico sono generalmente batterie al litio, con efficienze >90% e vita utile di oltre 6.000 cicli. Possono essere integrati in impianti esistenti (retrofit) oppure installati direttamente con inverter ibridi. Sono disciplinati dalle norme CEI 0-21 (bassa tensione) e CEI 0-16 (media tensione), e devono rispettare i requisiti di sicurezza CEI EN 62619.
Applicazioni pratiche: Nel residenziale, l’accumulo permette di coprire i consumi serali. In ambito industriale aiuta a stabilizzare i picchi di produzione e consumo, riducendo la spesa in bolletta. Negli edifici pubblici, come scuole e ospedali, è un alleato per garantire continuità operativa e sostenibilità.
Additional capacity
Definizione base: Additional capacity significa “capacità aggiuntiva” e si riferisce alla potenza o all’energia extra installata o integrata in un sistema energetico. Nel fotovoltaico indica la possibilità di ampliare un impianto esistente o integrare ulteriori batterie per aumentare l’accumulo. È un concetto chiave per garantire scalabilità e flessibilità.
Approfondimento tecnico: La capacità aggiuntiva si misura in kWp (per i moduli FV) o kWh (per i sistemi di storage). In ambito regolatorio, l’aggiunta di potenza richiede spesso aggiornamenti delle pratiche GSE e adeguamenti alle norme CEI 0-21/0-16. Nei sistemi di storage, la modularità consente di incrementare la capacità con ulteriori moduli batteria collegati in serie o parallelo.
Applicazioni pratiche: Per i privati, aggiungere capacità significa ampliare l’impianto fotovoltaico al crescere dei consumi familiari. Le aziende possono aumentare la potenza installata per sostenere processi produttivi più energivori. Nella PA è utile per progetti progressivi, come scuole che intendono integrare ulteriori moduli o storage nel tempo.
Agrivoltaico
Definizione base: L’agrivoltaico è un modello innovativo che combina produzione di energia solare e attività agricola sullo stesso terreno. I pannelli fotovoltaici vengono installati in modo da non compromettere la coltivazione, ma anzi favorire la coesistenza e l’uso efficiente delle risorse. Questo approccio consente di conciliare sostenibilità ambientale, produzione alimentare ed energia rinnovabile.
Approfondimento tecnico: Gli impianti agrivoltaici possono prevedere moduli rialzati, inseguitori solari o configurazioni semi-trasparenti. In Italia sono regolati dal D.Lgs. 199/2021 e dalle Linee guida MASE, che definiscono criteri per mantenere la continuità agricola. Le soluzioni più avanzate includono sistemi a inseguimento e raccolta dati microclimatici per ottimizzare sia resa agricola che produzione elettrica.
Applicazioni pratiche: In contesti agricoli, l’agrivoltaico permette alle aziende di ridurre i costi energetici e diversificare i ricavi. In ambito industriale agroalimentare, sostiene processi produttivi green. Per le pubbliche amministrazioni rappresenta uno strumento strategico per raggiungere obiettivi di transizione energetica e sostenibilità.
Alimentazione monofase
Definizione base: L’alimentazione monofase è il sistema di fornitura elettrica più comune nelle abitazioni, basato su una sola fase e un neutro. È diffusa nelle utenze domestiche e nei piccoli condomini, con potenze solitamente fino a 6 kW. Si tratta della soluzione più semplice e conveniente per la maggior parte delle famiglie.
Approfondimento tecnico: Un impianto monofase lavora a 230 V e 50 Hz. Nel fotovoltaico, gli inverter monofase convertono la corrente continua dei pannelli in alternata per la rete domestica. La CEI 0-21 regola le condizioni di connessione in bassa tensione. In caso di potenze superiori o carichi sbilanciati, può rendersi necessario passare a una fornitura trifase.
Applicazioni pratiche: Per case unifamiliari e piccoli appartamenti, l’alimentazione monofase è sufficiente a coprire i consumi. In impianti industriali viene usata solo per carichi leggeri o locali uffici. Negli edifici pubblici, è frequente in piccole strutture come scuole elementari o uffici comunali.
Alimentazione trifase
Definizione base: L’alimentazione trifase è un sistema di distribuzione elettrica che utilizza tre fasi e un neutro, garantendo maggiore stabilità ed efficienza per carichi elevati. È il sistema più comune per industrie, grandi edifici e strutture pubbliche, dove i consumi superano le possibilità di un monofase.
Approfondimento tecnico: Funziona a 400 V e 50 Hz, con la possibilità di equilibrare i carichi sulle tre fasi. Gli inverter trifase per fotovoltaico sono progettati per gestire impianti di potenza medio-alta, connessi in bassa o media tensione a seconda della taglia. Le norme di riferimento sono la CEI 0-21 e CEI 0-16. Permette l’alimentazione di motori e macchinari industriali ad alte prestazioni.
Applicazioni pratiche: In ambito residenziale è richiesto per ville di grandi dimensioni o condomini con elevati consumi. Nel settore industriale è indispensabile per alimentare macchinari, linee produttive e colonnine di ricarica rapida per veicoli elettrici. Per la PA rappresenta la soluzione ideale per scuole, ospedali e uffici comunali di grandi dimensioni.
Ammortamento
Definizione base: L’ammortamento è il processo contabile con cui si ripartisce nel tempo il costo di un bene strumentale. Nel caso di un impianto fotovoltaico, l’ammortamento permette di distribuire il costo dell’investimento su più anni, riflettendo il reale utilizzo e la durata tecnica dell’impianto. In questo modo, le imprese e gli enti possono gestire correttamente la spesa in bilancio e pianificare il ritorno economico.
Approfondimento tecnico: In Italia, gli impianti fotovoltaici rientrano tra i beni ammortizzabili con aliquote fiscali definite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (generalmente 9% annuo). Le regole di ammortamento seguono il principio civilistico (art. 2426 c.c.) e quello fiscale (TUIR). Per aziende e PA è possibile accedere anche a incentivi e crediti d’imposta che incidono sul calcolo dell’ammortamento.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini l’ammortamento è utile a comprendere il periodo di ritorno dell’investimento. Per le imprese industriali rappresenta un elemento chiave di pianificazione economica. Per gli enti pubblici, consente di rendicontare correttamente i fondi impiegati in progetti di efficientamento energetico.
Angolo Azimutale
Definizione base: L’angolo azimutale indica l’orientamento orizzontale dei pannelli fotovoltaici rispetto ai punti cardinali. In altre parole, misura quanto un impianto è rivolto verso sud, est o ovest. Un corretto azimut è fondamentale per garantire la massima produzione di energia solare durante l’anno.
Approfondimento tecnico: L’azimut si calcola in gradi: il sud geografico corrisponde a 0°, mentre est è -90° e ovest +90°. Un impianto con azimut vicino a 0° massimizza la produzione annuale. La normativa tecnica CEI EN 61215 e le linee guida GSE raccomandano valutazioni precise tramite software di simulazione (es. PVsyst).
Applicazioni pratiche: Nelle abitazioni, un tetto orientato a sud garantisce il miglior rendimento, mentre l’est-ovest può bilanciare la produzione mattina/sera. Per i capannoni industriali, la valutazione azimutale permette di sfruttare superfici disponibili ottimizzando i profili di carico. Negli edifici pubblici l’analisi è cruciale per massimizzare i benefici di progetti finanziati con fondi PNRR.
Angolo di inclinazione
Definizione base: L’angolo di inclinazione è la pendenza con cui i pannelli fotovoltaici vengono installati rispetto al piano orizzontale. Determina quanto efficacemente i moduli ricevono la radiazione solare diretta. Una corretta inclinazione è essenziale per ottimizzare la produzione di energia lungo l’arco dell’anno.
Approfondimento tecnico: In Italia l’angolo ottimale varia tra 25° e 35°, a seconda della latitudine e della tipologia di tetto. Per tetti piani si usano strutture di sostegno (triangoli o zavorre) per regolare l’inclinazione. Le simulazioni vengono condotte secondo le linee guida UNI 10349 e le norme CEI EN 50583, che indicano i parametri di irraggiamento solare locale.
Applicazioni pratiche: Per le abitazioni, un’inclinazione corretta massimizza l’autoconsumo e riduce i tempi di rientro. Nei grandi impianti industriali o a terra, la scelta dell’inclinazione deve bilanciare produzione e densità di installazione. Negli edifici pubblici, l’ottimizzazione dell’angolo è decisiva per garantire risultati attesi nei bandi energetici.
Assorbitore
Definizione base: Un assorbitore è il componente che cattura e trasferisce energia da una fonte esterna. Nel solare termico, è l’elemento che assorbe la radiazione solare e la trasforma in calore, cedendolo al fluido termovettore. Nel fotovoltaico, il termine può indicare i materiali semiconduttori che assorbono la luce solare per generare elettricità.
Approfondimento tecnico: Gli assorbitori solari termici sono costituiti da superfici nere selettive con trattamenti antiriflesso e circuiti idraulici. Nei moduli fotovoltaici, i semiconduttori più diffusi sono silicio monocristallino, policristallino e tecnologie avanzate come PERC o TOPCon. La qualità dell’assorbitore influenza direttamente l’efficienza di conversione energetica.
Applicazioni pratiche: Nelle case e nei condomini, un buon assorbitore garantisce acqua calda sanitaria e maggiore produzione fotovoltaica. Nelle aziende migliora l’efficienza dei processi che richiedono calore o elettricità da rinnovabili. Negli edifici pubblici assicura performance elevate nei progetti di riqualificazione energetica.
Autoconsumo
Definizione base: L’autoconsumo indica l’utilizzo diretto dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico senza prelevarla dalla rete elettrica. In pratica, significa consumare sul posto l’energia generata dai pannelli, riducendo le bollette e migliorando l’indipendenza energetica.
Approfondimento tecnico: L’autoconsumo può essere istantaneo (energia usata nel momento stesso in cui viene prodotta) o differito grazie a sistemi di accumulo. Le normative italiane (D.Lgs. 199/2021, delibere ARERA e regolamenti GSE) riconoscono l’autoconsumo come parametro chiave per incentivi e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). A livello tecnico, il tasso di autoconsumo dipende dal profilo di carico, dall’inclinazione dei pannelli e dalla presenza di batterie.
Applicazioni pratiche: Nelle abitazioni, l’autoconsumo copre i consumi domestici riducendo le bollette. In ambito industriale permette di abbattere i costi energetici nelle fasce orarie più onerose. Negli edifici pubblici è strategico per scuole, ospedali e uffici, in quanto contribuisce al contenimento della spesa energetica e alla sostenibilità.
Autoconsumo a distanza
Definizione base: Per autoconsumo a distanza si intende la possibilità di utilizzare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico in un sito diverso da quello di consumo, ma collegato alla stessa utenza. In pratica, un soggetto produce energia in un luogo (es. capannone) e la utilizza in un altro (es. ufficio), purché entrambi siano riconducibili allo stesso titolare e collegati alla medesima rete di distribuzione.
Approfondimento tecnico: Introdotto dal D.Lgs. 199/2021, l’autoconsumo a distanza è regolato da ARERA e GSE e sfrutta la rete pubblica come mezzo di connessione virtuale. Il modello richiede che i POD di produzione e consumo siano nella stessa zona di mercato elettrico e intestati al medesimo soggetto giuridico. È uno strumento che amplia le opportunità di valorizzazione dell’energia rinnovabile.
Applicazioni pratiche: Per famiglie con più immobili, consente di usare energia prodotta su una seconda casa. Per aziende, permette di sfruttare la produzione di un impianto su capannoni o terreni per alimentare uffici o stabilimenti. Per la PA, è utile per comuni con edifici pubblici dislocati sul territorio.
Autoconsumo collettivo
Definizione base: L’autoconsumo collettivo è il modello in cui più utenti, ad esempio i condomini, condividono l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico comune. Ogni partecipante consuma parte dell’energia prodotta e beneficia della riduzione dei costi, contribuendo al tempo stesso alla sostenibilità.
Approfondimento tecnico: Previsto dal D.Lgs. 199/2021 e dalle delibere ARERA, l’autoconsumo collettivo è riconosciuto per gruppi di utenze situate nello stesso edificio o condominio. Il GSE calcola l’energia condivisa e attribuisce gli incentivi previsti dal meccanismo di valorizzazione (CACER). Gli schemi sono gestiti tramite un “referente” che coordina la ripartizione tra i membri.
Applicazioni pratiche: Nei condomini, consente di abbattere i costi energetici di famiglie diverse con un unico impianto. Nel settore industriale, può essere adottato da capannoni in consorzi produttivi. Negli edifici pubblici, favorisce l’efficienza condivisa tra scuole, palestre e uffici comunali.
Autoconsumo diffuso
Definizione base: L’autoconsumo diffuso descrive un modello in cui l’energia rinnovabile prodotta da uno o più impianti viene condivisa tra più utenti collegati alla stessa rete di distribuzione locale. Si tratta di una forma avanzata di autoconsumo che consente a cittadini, imprese ed enti pubblici di beneficiare di energia prodotta in modo collettivo.
Approfondimento tecnico: La normativa italiana (D.Lgs. 199/2021, delibera ARERA 318/2020) inquadra l’autoconsumo diffuso come il meccanismo che abilita le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i Gruppi di Autoconsumo Collettivo (AUC). L’energia condivisa viene calcolata dal GSE e incentivata con tariffe premio. È un tassello fondamentale delle smart grid.
Applicazioni pratiche: Per famiglie, significa accedere a energia condivisa a livello di quartiere. Per le imprese, rappresenta un modo per ridurre i costi energetici con impianti consortili. Per i comuni, è la base di sviluppo di CER, riducendo la spesa pubblica e stimolando la partecipazione sociale.
Autosufficienza energetica
Definizione base: Con autosufficienza energetica si intende la capacità di coprire in modo indipendente il proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili e sistemi di accumulo, riducendo al minimo il ricorso alla rete elettrica. È l’obiettivo di chi desidera libertà dai fornitori tradizionali e maggiore sostenibilità ambientale.
Approfondimento tecnico: L’autosufficienza si raggiunge con la combinazione di fotovoltaico, accumulo elettrico e termico, pompe di calore e sistemi di gestione intelligente dei carichi. In termini tecnici, si misura con l’indice di indipendenza energetica, cioè la percentuale di consumi coperta da fonti proprie. Normativamente, è incoraggiata dalle politiche UE di decarbonizzazione e dalle direttive RED II e RED III.
Applicazioni pratiche: Per case e condomini, significa ridurre drasticamente le bollette e avere energia anche in caso di blackout. Per le aziende, consente di stabilizzare costi e aumentare la competitività. Per gli edifici pubblici, rappresenta un obiettivo strategico per scuole e ospedali energicamente autonomi.
Azienda sostenibile
Definizione base: Un’azienda sostenibile è un’impresa che integra pratiche ambientali, sociali ed economiche responsabili nelle proprie attività, riducendo l’impatto ambientale e contribuendo al benessere della comunità. Nel settore energetico significa puntare su rinnovabili, efficienza e riduzione delle emissioni di CO₂.
Approfondimento tecnico: La sostenibilità aziendale si misura attraverso indicatori ESG (Environmental, Social, Governance) e può essere certificata tramite standard internazionali (ISO 14001 per l’ambiente, EMAS, bilanci di sostenibilità). Le aziende che investono in impianti fotovoltaici o in autoconsumo dimostrano concretamente il proprio impegno verso la transizione energetica.
Applicazioni pratiche: Le PMI e le grandi imprese possono ridurre i costi energetici adottando il fotovoltaico. Le aziende agricole possono integrare soluzioni agrivoltaiche. Per le pubbliche amministrazioni, sostenere aziende sostenibili significa stimolare innovazione e sviluppo territoriale in chiave green.
Azimut
Definizione base: L’azimut è l’angolo che indica l’orientamento orizzontale di un impianto fotovoltaico rispetto ai punti cardinali. Determina la direzione verso cui i moduli solari sono rivolti e incide direttamente sulla quantità di energia prodotta. Un orientamento corretto consente di massimizzare la captazione della luce solare durante l’anno.
Approfondimento tecnico: L’azimut si misura in gradi: il sud geografico è 0°, l’est è -90° e l’ovest +90°. Il massimo rendimento si ottiene orientando i moduli verso sud, ma configurazioni est-ovest possono bilanciare meglio la produzione nei diversi momenti della giornata. La valutazione azimutale rientra nelle simulazioni previste dalle linee guida UNI 10349 e CEI EN 50583.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini, un azimut corretto garantisce bollette più basse e maggiore autoconsumo. Nelle aziende ottimizza i picchi di produzione in funzione delle lavorazioni. Negli edifici pubblici è cruciale per ottenere la massima resa dagli impianti finanziati con fondi pubblici.
B
Backup
Definizione base: Nel fotovoltaico, il backup è la funzione che garantisce continuità di alimentazione in caso di blackout, sfruttando l’energia accumulata in batterie o fonti alternative. Rende possibile mantenere attivi elettrodomestici o macchinari critici anche quando la rete elettrica non è disponibile.
Approfondimento tecnico: I sistemi di backup utilizzano inverter ibridi dotati di uscita dedicata, che scollega l’impianto dalla rete e alimenta solo i carichi prioritari. La capacità dipende dalla potenza dell’inverter e dalla dimensione dell’accumulo. Le normative CEI 0-21 prevedono requisiti di sicurezza per la gestione in isola (islanding).
Applicazioni pratiche: In abitazioni, il backup consente di mantenere luci e frigorifero funzionanti in caso di interruzione. In ambito industriale protegge linee produttive sensibili. Negli edifici pubblici garantisce continuità in scuole, uffici e ospedali, dove l’interruzione di energia non è tollerabile.
Bancabilità
Definizione base: La bancabilità è la capacità di un progetto fotovoltaico di ottenere finanziamenti da banche o investitori, sulla base della sua affidabilità tecnica, legale ed economica. Un impianto bancabile è considerato solido e a basso rischio, quindi finanziabile.
Approfondimento tecnico: Per valutare la bancabilità, gli istituti finanziari analizzano business plan, contratti PPA, produttività attesa, solidità dei fornitori e conformità normativa (CEI 0-21, ARERA, GSE). Sono cruciali anche le garanzie sui componenti (moduli >25 anni, inverter 10–15 anni) e le polizze assicurative. La bancabilità è strettamente legata al concetto di due diligence tecnica e legale.
Applicazioni pratiche: Per privati e condomini, un impianto bancabile consente di accedere più facilmente a mutui verdi o finanziamenti agevolati. Per le aziende, aumenta le opportunità di ottenere capitali esterni. Per la PA, è determinante per accedere a bandi e fondi europei come PNRR.
Batteria
Definizione base: La batteria è il dispositivo che accumula energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico per renderla disponibile quando serve, ad esempio di sera o durante i picchi di consumo. È l’elemento chiave dei sistemi di accumulo, in grado di aumentare l’autoconsumo e ridurre la dipendenza dalla rete.
Approfondimento tecnico: Le tecnologie più diffuse sono al litio (LiFePO₄) per residenziale e industriale, grazie a efficienza >90% e vita utile superiore a 6.000 cicli. Esistono anche batterie al piombo-acido, sodio e nuove soluzioni a flusso. Devono rispettare normative di sicurezza come CEI EN 62619. La gestione avviene tramite BMS (Battery Management System) che controlla carica, scarica e protezione.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni, le batterie permettono di alimentare luci ed elettrodomestici di notte. Per le aziende, contribuiscono a stabilizzare i consumi e ridurre i costi in fascia F1. Negli edifici pubblici, garantiscono efficienza e continuità anche in scuole e ospedali.
BESS (Battery energy storage system)
Definizione base: Un BESS è un sistema di accumulo energetico basato su batterie che immagazzina energia elettrica per restituirla quando richiesto. È un’infrastruttura avanzata che integra più moduli batteria, inverter e sistemi di controllo, consentendo di stabilizzare la rete e migliorare l’autoconsumo.
Approfondimento tecnico: I BESS sono progettati per applicazioni residenziali, industriali e utility scale. Possono avere capacità da pochi kWh fino a centinaia di MWh. Gestiscono servizi di rete come peak shaving, frequency regulation e backup. In Italia devono rispettare le norme CEI 0-16/0-21 e gli standard internazionali IEC 62933. Sono considerati strumenti chiave per la transizione energetica e l’integrazione delle rinnovabili.
Applicazioni pratiche: In ambito domestico, un BESS compatto migliora l’autosufficienza. In contesti industriali, consente di ottimizzare i consumi e supportare processi critici. Per la Pubblica Amministrazione e i gestori di rete, i BESS di grande scala stabilizzano la rete e abilitano le Comunità Energetiche Rinnovabili.
Bilancio energetico
Definizione base: Il bilancio energetico è la valutazione del rapporto tra energia prodotta, consumata, accumulata e prelevata dalla rete in un determinato periodo. Permette di capire come viene utilizzata l’energia e di ottimizzare i consumi, migliorando efficienza e sostenibilità. Nel fotovoltaico è fondamentale per analizzare l’autoconsumo e la convenienza dell’impianto.
Approfondimento tecnico: Un bilancio energetico completo include: produzione dei pannelli FV, autoconsumo diretto, energia immessa in rete, energia prelevata e accumulo. Le analisi si basano su dati misurati dai contatori (POD) e dai sistemi di monitoraggio. Normativamente è legato ai report richiesti da GSE e ARERA per impianti incentivati o in Comunità Energetiche.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini consente di valutare quanto l’impianto copre i consumi. Per aziende industriali è uno strumento di energy management per ridurre i costi. Per gli enti pubblici è utile per certificazioni ambientali e progetti finanziati (PNRR, CER).
Bolletta 2.0
Definizione base: La Bolletta 2.0 è il formato semplificato della bolletta elettrica introdotto dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) dal 2016. Ha l’obiettivo di rendere più chiari e leggibili i costi dell’energia, distinguendo tra spese fisse, variabili e oneri di sistema.
Approfondimento tecnico: Il nuovo formato è regolato dalla delibera ARERA 501/2014 e successive. Presenta due sezioni: la sintesi (con costi totali, consumi e grafici) e il dettaglio (oneri di rete, accise, IVA, spesa per la materia energia). È obbligatorio per tutti i fornitori e vale anche per chi installa impianti fotovoltaici con scambio sul posto o ritiro dedicato.
Applicazioni pratiche: Per utenti residenziali e condomini facilita la lettura dei risparmi ottenuti con il fotovoltaico. Per le aziende permette di monitorare con precisione le voci di spesa energetica. Per la PA è utile per confrontare forniture e migliorare la trasparenza nei bandi.
Bolletta allineata
Definizione base: La bolletta allineata è quella che riporta consumi reali e non solo stime, basata sui dati di misura rilevati dai contatori elettronici. Questo sistema garantisce maggiore trasparenza e permette di pagare l’effettivo consumo energetico, evitando conguagli eccessivi.
Approfondimento tecnico: L’allineamento della bolletta è reso possibile dai contatori elettronici di seconda generazione (smart meter), che comunicano i dati direttamente ai distributori. ARERA ha stabilito obblighi precisi per la frequenza di lettura e trasmissione dei dati. Per chi ha un impianto FV, la bolletta allineata riflette con maggiore precisione autoconsumi e immissioni in rete.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini evita sorprese con bollette di conguaglio. Per aziende con consumi elevati assicura un controllo puntuale delle spese. Per enti pubblici migliora la rendicontazione e l’affidabilità dei dati energetici nei bilanci.
BOS (Bilanciamento del sistema)
Definizione base: Nel fotovoltaico, il termine BOS (Balance of System, o Bilanciamento del Sistema) indica tutti i componenti di un impianto FV che non sono i moduli solari. Comprende quindi inverter, quadri elettrici, cavi, strutture di supporto, sistemi di monitoraggio e protezione.
Approfondimento tecnico: Il BOS rappresenta fino al 40% del costo totale di un impianto fotovoltaico. La sua progettazione deve rispettare le normative CEI (0-21, 0-16) e standard internazionali IEC. L’efficienza complessiva dell’impianto dipende non solo dai pannelli ma anche dalla qualità dei componenti BOS, che incidono su sicurezza, durata e rendimento.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini, un BOS ben progettato garantisce prestazioni stabili e sicurezza. Per impianti industriali, incide sull’affidabilità a lungo termine e sulla manutenzione. Negli edifici pubblici, il BOS deve assicurare conformità normativa e facilità di gestione.
C
Cablaggio DC/AC
Definizione base: Il cablaggio DC/AC è l’insieme dei cavi e delle connessioni elettriche che trasportano energia dai pannelli solari (DC, corrente continua) all’inverter e dalla rete domestica o industriale (AC, corrente alternata) ai carichi.
Approfondimento tecnico: Il cablaggio in corrente continua richiede cavi con isolamento adeguato, protezioni contro cortocircuiti e dispersioni, e sezioni calibrate in base alla potenza e alla lunghezza del cavo. Il cablaggio AC deve rispettare le norme CEI 64‑8 e CEI 0‑21 per garantire sicurezza e compatibilità con la rete elettrica.
Applicazioni pratiche: In impianti fotovoltaici su tetti, a terra o ibridi, un corretto cablaggio DC/AC garantisce sicurezza, riduce perdite di energia e facilita interventi di manutenzione. È un elemento chiave per impianti residenziali con accumulo, industriali con inverter centralizzati e PA con sistemi di monitoraggio avanzato.
Capacità della batteria
Definizione base: La capacità della batteria indica la quantità di energia che una batteria può immagazzinare e rendere disponibile per l’uso. Si misura in kilowattora (kWh) e determina quanta parte dei consumi può essere coperta dall’accumulo in un impianto fotovoltaico.
Approfondimento tecnico: La capacità nominale rappresenta l’energia totale immagazzinabile, mentre la capacità utile considera i limiti di carica/scarica gestiti dal BMS (Battery Management System). Le batterie al litio offrono efficienze >90% e capacità variabili da pochi kWh (residenziale) a centinaia di kWh (industriale). Le norme di riferimento sono CEI EN 62619 e IEC 62933.
Applicazioni pratiche: Per le abitazioni, la capacità della batteria determina quante ore di consumi serali possono essere coperti. Per aziende e capannoni industriali, influisce sulla possibilità di ridurre i picchi di carico. Per la PA, è essenziale nei progetti di resilienza energetica, ad esempio per scuole e ospedali.
Capacità installata
Definizione base: La capacità installata indica la potenza nominale complessiva degli impianti di generazione energetica già in funzione in un determinato Paese, regione o azienda. Nel fotovoltaico, rappresenta la somma dei kilowatt (kW) o megawatt (MW) di tutti gli impianti installati e collegati alla rete, e misura la reale diffusione delle energie rinnovabili.
Approfondimento tecnico: La capacità installata si esprime in kWp (kilowatt di picco) ed è regolata da norme di connessione alla rete (CEI 0-21 e CEI 0-16). È diversa dalla produzione annua effettiva, che dipende da irraggiamento solare, rendimento dei moduli e condizioni di esercizio. Nei report energetici di Terna e GSE, la capacità installata rappresenta un indicatore chiave per monitorare gli obiettivi di transizione energetica.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, la capacità installata dell’impianto definisce quanta energia solare può essere generata. Per le aziende indica la potenza disponibile per coprire i consumi. Per la Pubblica Amministrazione rappresenta un parametro di pianificazione energetica nei progetti territoriali e nei piani comunali.
Capacità installata gestita
Definizione base: La capacità installata gestita si riferisce alla potenza totale di impianti energetici che un soggetto (azienda, ente o operatore) non solo possiede, ma anche gestisce e mantiene operativa. È un parametro che misura la solidità e l’esperienza di un operatore nel settore delle rinnovabili.
Approfondimento tecnico: Questo concetto è particolarmente rilevante per le società di gestione e manutenzione (O&M). Oltre alla semplice installazione, include monitoraggio, manutenzione preventiva, interventi correttivi e ottimizzazione delle performance. Nei contratti EPC e O&M, la capacità installata gestita è un indicatore della bancabilità e affidabilità dell’operatore.
Applicazioni pratiche: Per aziende del settore energetico, rappresenta un vantaggio competitivo da comunicare a investitori e clienti. Per industrie e condomini, scegliere un partner con alta capacità gestita significa affidarsi a un operatore esperto e consolidato. Per la PA, è un criterio importante nei bandi pubblici e nelle gare d’appalto.
Carbon policy
Definizione base: La carbon policy è l’insieme di strategie e misure adottate da governi, aziende o enti per ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO₂) e contrastare i cambiamenti climatici. Include obiettivi di decarbonizzazione, piani di compensazione e incentivi per l’uso delle rinnovabili.
Approfondimento tecnico: Le carbon policy derivano dagli accordi internazionali (Protocollo di Kyoto, Accordi di Parigi, Green Deal europeo) e si traducono in regolamenti nazionali su riduzione delle emissioni, efficienza energetica e promozione delle rinnovabili. Per le imprese, le carbon policy includono obiettivi ESG e certificazioni ambientali (ISO 14001 per l’ambiente, EMAS, bilanci di sostenibilità).
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, le carbon policy si traducono in incentivi al fotovoltaico e all’efficientamento energetico. Per le imprese, sono vincoli e opportunità per innovare in chiave sostenibile. Per la PA, rappresentano linee guida per pianificazione urbana e progetti finanziati da fondi UE.
Carbon tax
Definizione base: La carbon tax è un’imposta che colpisce le attività responsabili di emissioni di CO₂, con l’obiettivo di ridurre l’uso di combustibili fossili e incentivare le energie rinnovabili. In pratica, chi inquina paga, e chi investe in soluzioni sostenibili ne beneficia.
Approfondimento tecnico: La carbon tax si calcola in base alla quantità di CO₂ emessa per unità di combustibile utilizzato. In Europa è complementare al sistema ETS (Emission Trading Scheme). In Italia, pur non essendo ancora pienamente attuata, la discussione è legata agli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Le imprese energivore sono le più impattate.
Applicazioni pratiche: Per le famiglie può tradursi in bollette più alte sui combustibili fossili, ma incentivi su rinnovabili e pompe di calore. Per le aziende, è uno stimolo a investire in fotovoltaico e efficienza. Per la PA è uno strumento di politica fiscale per accelerare la transizione energetica.
CEI 0-16
Definizione base: La norma CEI 0‑16 stabilisce le regole per collegare impianti di produzione di energia elettrica alla rete di bassa tensione in Italia, garantendo sicurezza e corretto funzionamento tra impianto e rete. È fondamentale per tutti gli impianti fotovoltaici residenziali e commerciali.
Approfondimento tecnico: La CEI 0‑16 disciplina requisiti elettrici, protezioni, interfacce e modalità di connessione dei generatori, incluse le verifiche sugli inverter e le soglie di tensione e frequenza. È aggiornata periodicamente dal Comitato Elettrotecnico Italiano e include prescrizioni per la connessione in immissione e scambio sul posto.
Applicazioni pratiche: Viene applicata in tutti gli impianti fotovoltaici connessi alla rete domestica o aziendale in bassa tensione, assicurando che l’energia prodotta possa essere immessa in rete in sicurezza e consentendo l’accesso a incentivi come lo scambio sul posto.
CEI 0-21
Definizione base: La CEI 0‑21 regola la connessione di impianti di generazione alla rete elettrica in media tensione, con particolare attenzione a impianti di taglia industriale o grandi impianti fotovoltaici.
Approfondimento tecnico: Include requisiti di protezione, interfaccia, monitoraggio e gestione del generatore. Definisce valori di tensione, frequenza, disturbi armonici e sistemi di disconnessione automatica per garantire sicurezza e stabilità della rete. È la norma di riferimento per connessioni tra 1 kV e 35 kV.
Applicazioni pratiche: Utilizzata per impianti industriali o pubblici di grandi dimensioni, come capannoni fotovoltaici, scuole o ospedali, per consentire l’invio dell’energia prodotta alla rete con sicurezza e conformità alle regolazioni GSE e incentivi PNRR.
Cella solare
Definizione base: La cella solare è l’unità fondamentale di un modulo fotovoltaico, il componente che trasforma la luce solare in energia elettrica. Ogni pannello è costituito da decine di celle collegate tra loro, e la qualità di queste celle determina l’efficienza complessiva del sistema.
Approfondimento tecnico: Le celle fotovoltaiche sono realizzate in materiali semiconduttori, principalmente silicio (mono e policristallino). Tecnologie più avanzate includono celle PERC, TOPCon e HJT, che aumentano l’efficienza oltre il 23–25%. Le norme di riferimento sono CEI EN 61215 e CEI EN 61730, che certificano prestazioni e sicurezza.
Applicazioni pratiche: Per case e condomini, celle più efficienti significano maggiore produzione in spazi ridotti. Per aziende con grandi tetti o impianti a terra, influenzano direttamente la redditività del progetto. Per edifici pubblici, garantiscono maggiore affidabilità nei progetti finanziati con incentivi.
Certificati bianchi
Definizione base: I certificati bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica – TEE) sono incentivi economici che premiano gli interventi di risparmio energetico. Ogni certificato corrisponde a un tep (tonnellata equivalente di petrolio) risparmiato e può essere scambiato sul mercato.
Approfondimento tecnico: Introdotti dal D.M. 20 luglio 2004, i certificati bianchi sono gestiti dal GSE e dall’ARERA. Possono essere ottenuti da interventi che riducono i consumi, come installazione di impianti fotovoltaici con pompe di calore o sostituzione di apparecchiature inefficienti. Le ESCo (Energy Service Company) sono soggetti chiave nella gestione e valorizzazione dei TEE.
Applicazioni pratiche: Per le aziende industriali, rappresentano un incentivo diretto ai progetti di efficientamento. Per condomini e PA, sono uno strumento per finanziare interventi energetici e ridurre i costi operativi.
Certificati verdi
Definizione base: I certificati verdi erano titoli negoziabili che incentivavano la produzione di energia da fonti rinnovabili. Introdotti in Italia nel 1999, sono stati progressivamente sostituiti da altri sistemi di incentivazione, come le tariffe onnicomprensive e gli incentivi GSE.
Approfondimento tecnico: Ogni certificato verde attestava una determinata quantità di energia rinnovabile prodotta (MWh). Il meccanismo obbligava i produttori da fonti fossili ad acquistare certificati verdi da produttori rinnovabili, sostenendo così il mercato. Abrogato con il D.Lgs. 28/2011, resta un concetto storico importante nell’evoluzione delle politiche energetiche italiane.
Applicazioni pratiche: Non più in vigore, hanno aperto la strada agli attuali sistemi di sostegno come i registri GSE e i meccanismi di autoconsumo collettivo e CER. Oggi il concetto resta utile per comprendere l’evoluzione degli incentivi alle rinnovabili.
Cessione del credito
Definizione base: La cessione del credito è la possibilità di trasferire a un soggetto terzo il credito d’imposta maturato con detrazioni fiscali per interventi edilizi o energetici. Ha permesso a famiglie, aziende e PA di finanziare impianti fotovoltaici e interventi di riqualificazione senza anticipare l’intera spesa.
Approfondimento tecnico: Regolata inizialmente dal D.L. 63/2013 e ampliata con il Superbonus 110% (D.L. 34/2020), la cessione del credito consente di cedere le detrazioni fiscali a banche, assicurazioni o imprese esecutrici. Le norme hanno subito continue modifiche (DL Aiuti, DL Cessioni) e oggi l’uso è limitato, ma resta un meccanismo importante per il settore edilizio-energetico.
Applicazioni pratiche: Per i privati, ha reso accessibili gli impianti FV senza anticipo. Per le aziende, ha favorito investimenti in efficienza. Per la PA, ha semplificato la gestione economica di lavori sugli edifici pubblici.
Classi di efficienza energetica
Definizione base: Le classi di efficienza energetica sono categorie che indicano il livello di consumo e prestazione energetica di edifici, elettrodomestici e impianti. Vanno generalmente da A (più efficiente) a G (meno efficiente) e aiutano a comprendere l’impatto dei consumi sull’ambiente e sui costi.
Approfondimento tecnico: Il sistema è regolato da direttive europee (Direttiva 2010/30/UE e Regolamento UE 2017/1369) e in Italia dal D.Lgs. 192/2005 per gli edifici. Le etichette energetiche riportano consumi, prestazioni e parametri tecnici. Per gli immobili, la classe è certificata dall’APE (Attestato di Prestazione Energetica).
Applicazioni pratiche: Per i privati, scegliere elettrodomestici o case in classe alta riduce bollette e impatto ambientale. Per le aziende, le classi sono un parametro strategico nei progetti di efficientamento. Per la PA, sono uno strumento per monitorare e migliorare il patrimonio edilizio.
Clipping
Definizione base: Nel fotovoltaico, il clipping è il fenomeno in cui la potenza prodotta dai pannelli solari supera la capacità massima dell’inverter, che quindi “taglia” l’eccesso per non danneggiarsi. È rappresentato graficamente come un “appiattimento” della curva di produzione nei momenti di massima irradiazione.
Approfondimento tecnico: Il clipping si verifica quando l’impianto FV è sovradimensionato rispetto all’inverter (DC/AC ratio >1). Pur comportando una perdita di produzione nei picchi, può aumentare l’efficienza complessiva dell’impianto nelle ore di media irradiazione. La progettazione deve tenere conto dei limiti normativi CEI 0-21 e CEI 0-16.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini, un lieve clipping può migliorare la produzione annuale. Per le aziende, è una scelta progettuale per ridurre i costi degli inverter e ottimizzare la resa media. Per la PA, il dimensionamento corretto evita sprechi e massimizza il ritorno degli impianti pubblici.
CO2 footprint
Definizione base: La CO₂ footprint o impronta di carbonio è la quantità totale di anidride carbonica (e altri gas serra in CO₂ equivalente) emessa da un’attività, un prodotto o un’organizzazione. È un indicatore fondamentale per misurare l’impatto ambientale dei consumi energetici e orientare scelte più sostenibili.
Approfondimento tecnico: Il calcolo dell’impronta di CO₂ si basa sugli standard internazionali ISO 14064 e GHG Protocol. Nel settore energetico tiene conto dell’energia consumata, delle emissioni dirette e indirette (Scope 1, 2 e 3) e delle fonti rinnovabili utilizzate. Le aziende sono sempre più obbligate a rendicontare la propria carbon footprint nell’ambito degli obiettivi ESG.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, ridurre l’impronta significa installare fotovoltaico e abbandonare il gas. Per le aziende è uno strumento di rendicontazione e competitività green. Per la PA, è un parametro chiave nei piani di decarbonizzazione e nei progetti finanziati dal PNRR.
Coefficiente termico
Definizione base: Il coefficiente termico è un valore che misura la variazione di rendimento di un modulo fotovoltaico in funzione della temperatura. Indica quanto l’efficienza del pannello diminuisce al crescere dei gradi centigradi oltre le condizioni standard.
Approfondimento tecnico: Si esprime in %/°C (ad esempio -0,35%/°C). Più basso è il coefficiente, migliore è la performance del modulo ad alte temperature. Le celle al silicio hanno coefficienti tipici tra -0,3 e -0,5%/°C, mentre le tecnologie più avanzate (TOPCon, HJT) riducono l’impatto termico. La norma CEI EN 61215 definisce i parametri di certificazione.
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali in zone calde, scegliere moduli con basso coefficiente termico aumenta la resa estiva. Per le aziende, incide sulla stabilità della produzione nei capannoni esposti al sole. Per la PA, è rilevante negli impianti installati in regioni mediterranee o con elevata insolazione.
Collettore
Definizione base: Il collettore è un dispositivo che raccoglie e trasferisce energia da una fonte a un fluido. Nel solare termico, il collettore cattura la radiazione solare e la trasforma in calore. Nel fotovoltaico, può indicare anche il collettore elettrico, ossia l’elemento che convoglia gli elettroni all’interno della cella solare.
Approfondimento tecnico: I collettori solari termici possono essere piani, sottovuoto o a concentrazione, e vengono dimensionati in base a UNI EN 12975. Nei moduli FV, i collettori metallici e i contatti frontali/posteriori garantiscono il flusso della corrente elettrica generata. Entrambi hanno un ruolo cruciale nell’efficienza del sistema.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini, i collettori solari termici forniscono acqua calda sanitaria. Per industrie agroalimentari o manifatturiere, sono usati per processi termici. Per edifici pubblici, i collettori solari riducono i costi di riscaldamento e ACS in scuole, ospedali e piscine comunali.
Comunità energetica rinnovabile CER
Definizione base: Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un’associazione di cittadini, imprese ed enti pubblici che producono, condividono e consumano energia rinnovabile localmente. Favorisce l’autoconsumo diffuso, riduce i costi energetici e promuove la sostenibilità ambientale e sociale.
Approfondimento tecnico: Disciplinate dal D.Lgs. 199/2021 e dalle Regole Operative del GSE (CACER 2023), le CER devono rispettare i criteri di prossimità geografica (stessa cabina primaria) e possono accedere a incentivi specifici per l’energia condivisa. Le strutture prevedono un soggetto referente, quote di partecipazione e regole di ripartizione degli incentivi.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, una CER consente di ridurre le bollette e ottenere incentivi. Per le aziende, è un modello per ridurre i costi e migliorare l’immagine green. Per i comuni e la PA, rappresenta uno strumento concreto per la transizione energetica e la lotta alla povertà energetica.
Condizioni standard di prova
Definizione base: Le condizioni standard di prova (Standard Test Conditions – STC) sono i parametri di riferimento utilizzati in laboratorio per misurare le prestazioni di un modulo fotovoltaico. Permettono di confrontare in modo uniforme l’efficienza e la potenza dichiarata dai produttori.
Approfondimento tecnico: Le STC sono fissate a: irraggiamento solare di 1000 W/m², temperatura della cella a 25 °C e spettro AM 1,5. I valori riportati sulle schede tecniche dei pannelli (Wp) si riferiscono a queste condizioni ideali, che differiscono dalle reali condizioni operative (NOCT). Le norme di riferimento sono CEI EN 60904 e CEI EN 61215.
Applicazioni pratiche: Per utenti residenziali, le STC spiegano perché la resa reale differisce da quella dichiarata. Per aziende, servono a confrontare moduli di produttori diversi. Per la PA, sono fondamentali nei capitolati tecnici di gare e appalti pubblici.
Contatore
Definizione base: Il contatore è il dispositivo che misura e registra l’energia elettrica prodotta, consumata e immessa in rete. Negli impianti fotovoltaici si utilizzano contatori di produzione, che monitorano la generazione dei pannelli, e contatori bidirezionali, che tracciano sia i prelievi dalla rete sia l’energia restituita.
Approfondimento tecnico: I contatori bidirezionali distinguono tra energia prelevata (A+) e immessa (A-). Sono dispositivi digitali obbligatori per impianti connessi alla rete, conformi agli standard CEI e gestiti dal distributore locale. I dati raccolti sono fondamentali per i meccanismi di scambio sul posto, ritiro dedicato o per la rendicontazione con il GSE.
Applicazioni pratiche: Nelle abitazioni consentono di valutare l’autoconsumo. Per aziende e capannoni industriali sono indispensabili nell’ottimizzazione dei costi e nel monitoraggio della produzione. Negli edifici pubblici permettono la gestione trasparente dei consumi e la rendicontazione degli incentivi.
Conto energia
Definizione base: Il Conto Energia è stato il principale meccanismo di incentivazione del fotovoltaico in Italia, attivo dal 2005 al 2013, che remunerava per 20 anni l’energia prodotta da impianti solari. Ha favorito la rapida diffusione del fotovoltaico in ambito residenziale, industriale e pubblico.
Approfondimento tecnico: Si è articolato in cinque edizioni (dal 1° al 5° Conto Energia), ognuna con regole e tariffe specifiche. I beneficiari ricevono ancora oggi gli incentivi secondo i contratti stipulati con il GSE. Le normative di riferimento derivano dal D.M. 28/07/2005 e successivi aggiornamenti.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini ha reso accessibile il fotovoltaico con ritorni garantiti. Per le aziende ha rappresentato un incentivo fondamentale alla transizione energetica. Per la PA ha permesso di sviluppare numerosi impianti su scuole, ospedali e uffici pubblici.
Conto termico
Definizione base: Il Conto Termico è un incentivo che supporta interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, gestito dal GSE. Consente di ricevere un rimborso diretto delle spese sostenute, fino a una percentuale significativa del costo.
Approfondimento tecnico: La versione attuale (Conto Termico 2.0) rimborsa fino al 65% delle spese, con tempi di erogazione rapidi (da 2 a 5 anni). Sono ammessi interventi come installazione di pompe di calore, solare termico, sostituzione di caldaie e coibentazioni. Le regole sono definite dal D.M. 16/02/2016.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini è utile per ridurre i costi degli impianti termici. Per aziende e industrie consente di efficientare sistemi di riscaldamento o climatizzazione. Per la PA rappresenta un’opportunità di finanziamento diretto per edifici pubblici.
Contratti PPA (Power purchase agreement)
Definizione base: I Power Purchase Agreement (PPA) sono contratti di lungo termine tra produttori e consumatori di energia rinnovabile, che stabiliscono la vendita dell’energia a un prezzo concordato. Offrono stabilità economica sia al produttore sia all’acquirente.
Approfondimento tecnico: I PPA possono essere fisici (fornitura diretta di energia) o virtuali (accordi finanziari legati al prezzo di mercato). Hanno durata tipica tra 5 e 20 anni. In Italia i PPA sono disciplinati da linee guida ARERA e MASE, e rappresentano uno strumento centrale per finanziare impianti di grande taglia.
Applicazioni pratiche: Per le aziende garantiscono energia verde a prezzo fisso, migliorando sostenibilità e bilanci. Per i produttori industriali di energia rappresentano una sicurezza di entrate. Per la PA, i PPA sono uno strumento di approvvigionamento a lungo termine per scuole, ospedali e comuni.
Controllo dei serraggi
Definizione base: Il controllo dei serraggi è l’operazione di manutenzione che verifica la corretta tenuta di bulloni, giunzioni e staffaggi degli impianti fotovoltaici, evitando allentamenti e garantendo stabilità e sicurezza della struttura.
Approfondimento tecnico: Si effettua con strumenti dinamometrici per rispettare le coppie di serraggio indicate dai produttori. È raccomandato almeno una volta all’anno o dopo eventi climatici intensi (vento, grandine). Una manutenzione accurata evita vibrazioni, spostamenti e perdita di efficienza.
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali e condominiali previene infiltrazioni o danni al tetto. Nelle aziende riduce i rischi di fermo impianto e usura precoce. Negli edifici pubblici è obbligatorio per garantire sicurezza, conformità
Controllo tecnico
Definizione base: Il controllo tecnico è l’insieme delle attività di verifica e monitoraggio che assicurano la conformità di un impianto fotovoltaico alle normative e agli standard di qualità. Comprende controlli visivi, elettrici e strutturali per garantire sicurezza, efficienza e durata.
Approfondimento tecnico: Le verifiche includono test di continuità elettrica, misure di isolamento, controllo dei serraggi, conformità agli schemi CEI 0-21 e CEI 0-16 e collaudo finale prima della messa in servizio. I controlli possono essere periodici o straordinari, effettuati da tecnici certificati secondo le norme UNI/CEI.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini assicura che l’impianto funzioni correttamente nel tempo. Nelle aziende riduce i rischi di guasto e fermi produttivi. Negli edifici pubblici è fondamentale per rispettare le procedure di sicurezza e i requisiti dei bandi pubblici.
COP (Coefficient of performance)
Definizione base: Il COP è il coefficiente che misura l’efficienza di una pompa di calore o di un sistema termico, calcolando il rapporto tra energia resa (calore prodotto) ed energia consumata (elettricità). Un valore di COP più alto indica un impianto più efficiente.
Approfondimento tecnico: Si calcola come kWh di calore utile prodotto diviso kWh di energia elettrica assorbita. Ad esempio, un COP di 4 significa che per ogni kWh consumato se ne producono 4 di calore. Il COP varia in funzione delle condizioni di temperatura e viene certificato secondo la norma EN 14511.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni, un COP elevato riduce i costi di riscaldamento e raffrescamento. Per le aziende è un indicatore chiave di efficienza degli impianti HVAC. Nella PA supporta scelte di sostenibilità energetica per scuole e ospedali.
Corrente alternata
Definizione base: La corrente alternata è un tipo di corrente elettrica in cui l’intensità e la direzione variano periodicamente. È la forma di energia elettrica distribuita dalle reti pubbliche e quella che alimenta abitazioni, aziende e strutture pubbliche.
Approfondimento tecnico: In Europa, la corrente alternata funziona a 230 V e 50 Hz (monofase) o 400 V e 50 Hz (trifase). Negli impianti fotovoltaici, l’inverter converte la corrente continua prodotta dai pannelli in alternata, rendendola utilizzabile e compatibile con la rete. Le norme CEI 0-21 e CEI 0-16 regolano la connessione degli impianti FV alla rete.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini alimenta tutti gli elettrodomestici. Nelle aziende permette il funzionamento di macchinari trifase. Negli edifici pubblici assicura compatibilità con l’infrastruttura elettrica nazionale.
Corrente continua
Definizione base: La corrente continua è un tipo di corrente elettrica in cui l’intensità fluisce in un’unica direzione costante nel tempo. È la forma di energia prodotta direttamente dai pannelli fotovoltaici e immagazzinata nelle batterie di accumulo.
Approfondimento tecnico: La tensione continua generata dai moduli varia in base al numero di celle collegate in serie e alle condizioni di irraggiamento. Per essere utilizzata nella rete domestica, deve essere convertita in alternata tramite inverter. La progettazione dei circuiti DC richiede attenzione a sicurezza, perdite di linea e protezioni (norme CEI EN 62446).
Applicazioni pratiche: Nelle abitazioni, la corrente continua è convertita per alimentare l’impianto. Nelle aziende può essere usata in sistemi di storage e macchinari specifici. Per la PA, è centrale nei sistemi FV con accumulo e nei progetti di mobilità elettrica.
Costo impianto fotovoltaico
Definizione base: Il costo di un impianto fotovoltaico è l’insieme delle spese necessarie per progettazione, installazione, componenti e messa in esercizio. Comprende moduli, inverter, sistemi di accumulo, strutture di supporto, cavi e pratiche autorizzative.
Approfondimento tecnico: Il costo varia in base alla potenza installata (kWp), alla tipologia di impianto (residenziale, industriale, pubblico), alla presenza di batterie e agli eventuali interventi edilizi correlati. Non va confuso con il costo netto, che può essere ridotto grazie a incentivi (Conto Termico, detrazioni fiscali, PNRR, CER).
Applicazioni pratiche: Per le famiglie e i condomini il costo dipende dalla taglia (es. 3–6 kWp). Per le aziende varia da decine a centinaia di kWp con investimenti più consistenti. Per la PA include anche spese di progettazione e compliance normativa, spesso coperte da fondi pubblici.
Costo livellato dell'energia (LCOE)
Definizione base: Il costo livellato dell’energia (Levelized Cost of Energy, LCOE) è l’indicatore che misura il costo medio di produzione di un kWh di energia elettrica lungo l’intero ciclo di vita di un impianto. Permette di confrontare diverse tecnologie energetiche, dalle fonti fossili alle rinnovabili, in termini di efficienza economica.
Approfondimento tecnico: Il LCOE tiene conto di costi di investimento, manutenzione, combustibile (quando presente), durata dell’impianto e produzione attesa. Si esprime in €/MWh. Nel fotovoltaico il LCOE è diminuito drasticamente negli ultimi anni grazie alla riduzione dei costi dei moduli e all’aumento delle efficienze, rendendolo una delle fonti più competitive.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, il LCOE è utile a comprendere la convenienza del fotovoltaico rispetto alla rete. Per aziende e investitori è un parametro chiave nelle analisi di fattibilità. Per la PA è fondamentale per pianificare bandi e strategie di transizione energetica.
Curva di tensione corrente
Definizione base: La curva di tensione-corrente è il grafico che descrive la relazione tra tensione (V) e corrente (I) prodotta da un modulo fotovoltaico. Fornisce informazioni fondamentali sulle prestazioni del pannello in diverse condizioni di irraggiamento e temperatura.
Approfondimento tecnico: La curva IV mostra punti chiave come la tensione a circuito aperto (Voc), la corrente di corto circuito (Isc) e il punto di massima potenza (MPP). È utilizzata nei test di collaudo e manutenzione per individuare guasti, mismatch o degradi nei moduli. I parametri sono definiti dalle norme CEI EN 60891.
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali consente di verificare la resa reale dei pannelli. Nelle aziende è utile per manutenzione predittiva e ottimizzazione dei sistemi FV. Nella PA garantisce il controllo di qualità sugli impianti installati in scuole e ospedali.
D
D.Lgs. 199/2021
Definizione base: Il Decreto Legislativo 199/2021 regola le fonti rinnovabili e la transizione energetica in Italia, promuovendo l’incentivazione dell’energia solare e altre fonti pulite.
Approfondimento tecnico: Definisce le modalità di incentivazione, accesso ai certificati verdi, criteri per Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), regolazioni fiscali e requisiti tecnici per gli impianti. Include anche indicazioni per il Ritiro dedicato e lo scambio sul posto.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per sviluppare progetti fotovoltaici industriali, residenziali o pubblici, in quanto regola gli incentivi, i criteri di ammissibilità e le modalità di vendita dell’energia prodotta alla rete.
D.M. 16/09/2020
Definizione base: Il Decreto Ministeriale del 16 settembre 2020 definisce le regole per il Ritiro dedicato dell’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici in Italia, stabilendo tariffe e modalità di vendita all’energia immessa in rete.
Approfondimento tecnico: Stabilisce tariffe incentivanti per piccoli e grandi impianti, criteri per l’accesso al sistema, modalità di calcolo dei contributi e requisiti tecnici per l’immissione di energia. Rappresenta un punto di riferimento normativo per produttori privati, aziende e comunità energetiche.
Applicazioni pratiche: Viene utilizzato dagli impianti residenziali e industriali per vendere energia alla rete in modo regolamentato e ricevere compensi da GSE, integrando lo scambio sul posto e ottimizzando il ritorno economico dell’investimento fotovoltaico.
Data logger
Definizione base: Il data logger è un dispositivo che registra in tempo reale i dati di produzione e consumo energetico di un impianto fotovoltaico, permettendo di analizzare performance e anomalie.
Approfondimento tecnico: Rileva tensione, corrente, potenza e parametri ambientali, inviando informazioni a sistemi di monitoraggio remoto o EMS. Permette di verificare l’efficienza dei moduli, degli inverter e delle batterie, segnalando guasti o cali di produzione in conformità a CEI 0‑21 e norme di sicurezza.
Applicazioni pratiche: In residenziale consente di valutare l’efficacia del fotovoltaico e dell’accumulo domestico. In impianti industriali o PA, facilita O&M, manutenzione predittiva e reportistica per ottimizzare produzione, ridurre downtime e pianificare interventi di riparazione mirati.
Decarbonizzazione
Definizione base: La decarbonizzazione è il processo con cui si riduce progressivamente l’uso dei combustibili fossili e le relative emissioni di CO₂, sostituendoli con fonti rinnovabili ed efficienti. È uno degli obiettivi centrali della transizione energetica.
Approfondimento tecnico: Definita negli accordi internazionali (Accordo di Parigi, Green Deal europeo), la decarbonizzazione comporta politiche di efficienza energetica, sviluppo di rinnovabili, elettrificazione dei consumi e sistemi di accumulo. In Italia è parte del PNIEC e dei piani PNRR. Gli indicatori chiave sono riduzione delle emissioni Scope 1–2–3 e aumento della quota rinnovabile.
Applicazioni pratiche: Per i privati significa scegliere fotovoltaico, pompe di calore e mobilità elettrica. Per le aziende implica strategie ESG e riduzione della carbon footprint. Per la PA rappresenta un obiettivo di pianificazione territoriale e politica ambientale.
Decommissioning
Definizione base: Il decommissioning è l’insieme delle operazioni di smantellamento e dismissione di un impianto fotovoltaico o di sue componenti a fine vita. Garantisce la corretta gestione dei materiali e la sicurezza ambientale.
Approfondimento tecnico: Il decommissioning prevede la rimozione dei moduli, lo smaltimento o riciclo dei materiali secondo la Direttiva RAEE, la dismissione delle strutture e il ripristino delle aree interessate. Le procedure devono rispettare le normative ambientali nazionali ed europee, con obbligo di tracciabilità dei rifiuti.
Applicazioni pratiche: Per piccoli impianti domestici significa affidarsi a operatori autorizzati per lo smaltimento dei pannelli. Per le aziende industriali è parte integrante della pianificazione economica (CAPEX/OPEX). Per la PA è un requisito nei bandi e nei contratti di lungo periodo.
Densità di potenza
Definizione base: La densità di potenza è la quantità di potenza generata o gestita per unità di superficie o volume. Nel fotovoltaico indica quanta energia può produrre un impianto per metro quadrato di superficie disponibile.
Approfondimento tecnico: Si misura in W/m² o kW/m². Nei moduli FV moderni, la densità di potenza varia in funzione dell’efficienza della cella: pannelli standard policristallini offrono ~150–170 W/m², mentre quelli ad alta efficienza (TOPCon, HJT, IBC) superano i 210–220 W/m². È un parametro fondamentale per impianti con superfici limitate.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini la densità di potenza determina quanta energia si può generare da un tetto ridotto. Per aziende con capannoni ottimizza la scelta dei moduli. Per edifici pubblici, massimizza la resa su superfici come scuole o ospedali.
Detrazioni fiscali
Definizione base: Le detrazioni fiscali sono agevolazioni che permettono di recuperare parte delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica o installazione di impianti fotovoltaici. Si applicano direttamente sulle imposte da versare, riducendo il costo reale dell’investimento.
Approfondimento tecnico: In Italia le detrazioni principali sono l’Ecobonus (65%), la detrazione per ristrutturazioni edilizie (50%) e, in passato, il Superbonus 110%. Sono disciplinate dal TUIR e da provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate. Le spese ammissibili includono moduli FV, inverter, sistemi di accumulo e pompe di calore.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini riducono in modo significativo i costi di installazione. Per aziende permettono di accedere a incentivi fiscali in combinazione con ammortamenti. Per la PA si traducono in strumenti complementari a bandi e finanziamenti.
Diagnosi termografica
Definizione base: La diagnosi termografica è una tecnica di analisi che utilizza telecamere a infrarossi per rilevare dispersioni di calore e anomalie negli impianti. Nel fotovoltaico consente di identificare difetti nei moduli o nei collegamenti elettrici.
Approfondimento tecnico: La termografia permette di individuare hotspot, microfessure, bypass difettosi e surriscaldamenti anomali. È regolata dalle norme UNI EN 13187 per l’edilizia e UNI EN ISO 9712 per i controlli non distruttivi. È utilizzata in fase di manutenzione preventiva e collaudo.
Applicazioni pratiche: Per le abitazioni permette di verificare l’efficienza dell’impianto e dell’isolamento. Per aziende e grandi impianti FV è uno strumento di manutenzione predittiva. Per edifici pubblici garantisce sicurezza e controllo di qualità.
Diodo di baypass
Definizione base: Il diodo di bypass è un piccolo componente elettronico che protegge le stringhe di celle fotovoltaiche in caso di ombreggiamenti parziali o malfunzionamenti, evitando perdite di produzione e surriscaldamenti.
Approfondimento tecnico: Ogni modulo FV integra tipicamente 3–6 diodi-di-bypass. Quando una cella o una sezione è in ombra, il diodo entra in conduzione, escludendo la parte compromessa e permettendo alla restante sezione di continuare a produrre. Questo riduce l’effetto hotspot e ottimizza la curva IV.
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali e condominiali riduce le perdite dovute a ombreggiamenti da antenne, camini o alberi. Per aziende con tetti complessi aumenta la resa in presenza di ostacoli. Negli impianti pubblici assicura continuità di produzione.
Direttiva EU 2018/2001
Definizione base: La Direttiva Europea 2018/2001 (RED II) promuove lo sviluppo delle energie rinnovabili in tutta Europa, stabilendo obiettivi vincolanti di produzione di energia verde.
Approfondimento tecnico: Fissa target di decarbonizzazione, quota minima di energie rinnovabili nei consumi finali e regole per incentivare impianti solari, eolici e altre FER. Include requisiti per certificazioni di origine e partecipazione a schemi di incentivazione nazionali.
Applicazioni pratiche: Si applica a progetti fotovoltaici di tutte le taglie e tipologie (residenziale, industriale, PA) per garantire il rispetto degli obiettivi europei, accedere a incentivi e certificazioni verdi, e contribuire alla sostenibilità energetica nazionale.
Direttiva RAEE 2012/19/UE
Definizione base: La Direttiva RAEE regola la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche in Europa, incluso lo smaltimento di moduli fotovoltaici a fine vita.
Approfondimento tecnico: Imposta obblighi di raccolta, riciclo e trattamento dei rifiuti elettrici, riducendo l’impatto ambientale e garantendo il recupero di materiali preziosi. Include responsabilità dei produttori e dei distributori.
Applicazioni pratiche: Essenziale per installatori, produttori e gestori di impianti fotovoltaici, sia residenziali sia industriali, per smaltire correttamente moduli a fine vita e garantire conformità ambientale e normativa.
Distribuzione energetica
Definizione base: La distribuzione energetica è il processo attraverso cui l’energia elettrica viene trasportata dalle centrali o dagli impianti di produzione fino agli utenti finali. È la fase intermedia tra trasmissione e utilizzo, ed è gestita da reti di media e bassa tensione.
Approfondimento tecnico: In Italia la distribuzione è regolata da ARERA e svolta da operatori come e-distribuzione, Areti e altri DSO. Le reti collegano impianti rinnovabili, come il fotovoltaico, con le utenze domestiche, industriali e pubbliche. Gli impianti FV connessi devono rispettare le regole CEI 0-21 e CEI 0-16.
Applicazioni pratiche: Per le famiglie, la distribuzione garantisce l’alimentazione costante. Per aziende e capannoni industriali la stabilità della rete è cruciale per i processi produttivi. Per la PA è alla base della gestione energetica territoriale e delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Diritto di Superficie
Definizione base: Il diritto di superficie è un istituto giuridico che consente di costruire e mantenere una struttura (come un impianto fotovoltaico) su un terreno di proprietà altrui, ottenendo l’uso dello spazio senza dover acquistare l’intero fondo. È uno strumento molto utilizzato nel settore delle energie rinnovabili per realizzare impianti su terreni agricoli o industriali non di proprietà.
Approfondimento tecnico: Previsto dal Codice Civile (artt. 952–956), il diritto di superficie può essere temporaneo (es. 20–30 anni) o a tempo indeterminato. Il superficiario ha la facoltà di edificare e utilizzare le opere costruite, mentre la proprietà del suolo resta al concedente. Alla scadenza, le opere possono essere rimosse o trasferite al proprietario del terreno, secondo i patti contrattuali. È uno schema giuridico comune per impianti fotovoltaici di media e grande taglia, spesso associato a contratti PPA o a convenzioni con il GSE.
Applicazioni pratiche: Per i privati non è usuale, ma può servire in condomini o terreni condivisi. Per aziende energetiche e investitori consente di sviluppare grandi impianti FV senza immobilizzare capitali nell’acquisto dei terreni. Per la Pubblica Amministrazione è lo strumento con cui si concede l’uso di terreni comunali o demaniali per la realizzazione di parchi fotovoltaici.
Domotica
Definizione base: La domotica è l’insieme di tecnologie che permettono di automatizzare e gestire in modo intelligente impianti e dispositivi domestici, migliorando comfort, sicurezza e risparmio energetico.
Approfondimento tecnico: I sistemi domotici integrano sensori, attuatori e software di controllo, connessi tramite protocolli come KNX, ZigBee o Wi-Fi. Nel settore energetico consentono di monitorare consumi, gestire carichi, ottimizzare l’uso dell’energia fotovoltaica e interagire con sistemi di accumulo e pompe di calore.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini significa gestire luci, riscaldamento e ricarica EV in modo automatico. Per le aziende consente di ottimizzare consumi e sicurezza. Per edifici pubblici migliora la gestione centralizzata e riduce i costi operativi.
Due diligence tecnica
Definizione base: La due diligence tecnica è l’attività di analisi e verifica approfondita di un impianto fotovoltaico o di un progetto energetico, finalizzata a valutarne qualità, rischi e affidabilità. È indispensabile nei processi di compravendita o finanziamento di impianti.
Approfondimento tecnico: Comprende controlli su progettazione, componentistica, installazione, autorizzazioni e rendimento atteso. Le verifiche seguono standard tecnici (IEC, CEI) e includono analisi documentale, sopralluoghi e test elettrici. La due diligence tecnica è spesso richiesta da banche e investitori per valutare la bancabilità di un progetto.
Applicazioni pratiche: Per aziende e investitori garantisce la solidità economica e tecnica di un impianto. Per condomini o cooperative tutela i membri da rischi in progetti condivisi. Per la PA è un requisito nei bandi per grandi impianti e Comunità Energetiche.
E
Ecobonus
Definizione base: L’Ecobonus è un’agevolazione fiscale che permette di detrarre dalle imposte parte delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica, inclusi impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Approfondimento tecnico: Previsto dal D.L. 63/2013 e successive proroghe, l’Ecobonus copre fino al 65% delle spese per interventi come isolamento, pompe di calore, solare termico e FV integrato. È utilizzabile in dichiarazione dei redditi come detrazione IRPEF/IRES, ripartita in più anni. È stato in parte assorbito o integrato da misure come il Superbonus.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini riduce il costo degli interventi di riqualificazione. Per aziende è un incentivo ad adottare soluzioni energetiche più efficienti. Per la PA rappresenta un’opportunità di riqualificazione con minore impatto sui bilanci.
Economia circolare dei moduli
Definizione base: L’economia circolare dei moduli fotovoltaici riguarda la gestione responsabile dei pannelli a fine vita, con riciclo, riutilizzo e mercato dell’usato per ridurre i rifiuti e recuperare materiali preziosi.
Approfondimento tecnico: I moduli possono essere riciclati per recuperare silicio, vetro, metalli e plastica secondo la normativa europea WEEE (Direttiva RAEE 2012/19/UE) e le linee guida nazionali. La gestione corretta riduce l’impatto ambientale e supporta la sostenibilità delle filiere fotovoltaiche.
Applicazioni pratiche: Importante per installazioni industriali e PA con grandi volumi di moduli, ma anche per privati che sostituiscono impianti obsoleti. Aziende e installatori certificati garantiscono la raccolta e il trattamento corretto dei moduli dismessi.
Energia primaria
Definizione base: L’energia primaria è l’energia contenuta nelle risorse naturali così come si trovano in natura, prima di qualsiasi trasformazione o conversione. Esempi sono petrolio, gas, carbone, sole, vento e acqua.
Approfondimento tecnico: Il concetto è utilizzato nei bilanci energetici nazionali ed europei. L’energia primaria è distinta dall’energia finale, che è quella effettivamente disponibile all’utente. Nelle valutazioni di sostenibilità, l’uso di fonti rinnovabili riduce il fabbisogno di energia primaria fossile.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini è un concetto indiretto, utile a capire l’origine dell’energia consumata. Per le aziende è un parametro di efficienza e reporting ESG. Per la PA è fondamentale nei piani energetici territoriali e nel monitoraggio degli obiettivi di decarbonizzazione.
Energia secondaria
Definizione base: L’energia secondaria è l’energia derivata dalla trasformazione dell’energia primaria. Un esempio è l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico (a partire dall’energia solare primaria) o l’idrogeno ottenuto per elettrolisi.
Approfondimento tecnico: La classificazione tra energia primaria e secondaria è definita nei bilanci energetici e nelle direttive europee (Eurostat, IEA). L’efficienza del processo di conversione è un fattore chiave: più alta è, più energia secondaria si ottiene a parità di primaria.
Applicazioni pratiche: Per le abitazioni, significa energia pronta all’uso (es. elettricità dal FV per gli elettrodomestici). Per le aziende, rappresenta la base per alimentare i processi produttivi. Per la PA, è rilevante nella pianificazione energetica e negli incentivi alle rinnovabili.
Energia solare
Definizione base: L’energia solare è l’energia irradiata dal sole e utilizzata dall’uomo per produrre elettricità, calore o raffrescamento. È una fonte rinnovabile, inesauribile e pulita, alla base del funzionamento degli impianti fotovoltaici e solari termici.
Approfondimento tecnico: Può essere sfruttata in diverse forme: fotovoltaica (conversione in elettricità tramite celle solari), termica (produzione di calore con collettori), a concentrazione (CSP) e persino fotovoltaico termico ibrido (PVT). Le normative europee e italiane promuovono il suo utilizzo per ridurre emissioni e dipendenza da fonti fossili.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini l’energia solare alimenta autoconsumo e risparmio in bolletta. Per le aziende riduce i costi e migliora la sostenibilità. Per la PA è strategica per scuole, ospedali e comunità energetiche, contribuendo agli obiettivi di transizione ecologica.
Energie rinnovabili
Definizione base: Le energie rinnovabili sono fonti energetiche che si rigenerano naturalmente e in modo inesauribile, come sole, vento, acqua, biomassa e geotermia. Sono considerate pulite perché riducono le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale rispetto ai combustibili fossili.
Approfondimento tecnico: La Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) definisce i criteri per l’uso delle rinnovabili e gli obiettivi vincolanti al 2030. Le principali tecnologie includono impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici, biomasse e pompe di calore. L’Italia promuove le rinnovabili attraverso incentivi, PNRR e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini si traducono in riduzione delle bollette e maggiore indipendenza. Per aziende significano competitività e sostenibilità. Per la PA sono uno strumento strategico per raggiungere obiettivi climatici e sviluppare progetti territoriali.
Energy Management System (EMS)
Definizione base: L’EMS è un sistema digitale che monitora, controlla e ottimizza i flussi di energia all’interno di edifici o impianti, integrando produzione fotovoltaica, accumuli e consumi.
Approfondimento tecnico: Gli EMS raccolgono dati da inverter, sensori, contatori e batterie, eseguendo analisi predittive per ottimizzare autoconsumo, ridurre costi e gestire picchi di domanda. In grandi impianti industriali o PA, possono integrarsi con sistemi SCADA e protocolli di comunicazione standard (Modbus, BACnet).
Applicazioni pratiche: Nei contesti residenziali, l’EMS aiuta a pianificare il consumo domestico e l’uso dell’accumulo. Per industriali e PA, permette gestione centralizzata di più edifici, monitoraggio dei carichi critici, integrazione di impianti fotovoltaici e riduzione dei costi energetici complessivi.
EPC
Definizione base: Il modello EPC identifica aziende o consorzi che gestiscono l’intero processo di realizzazione di un impianto fotovoltaico: progettazione, approvvigionamento dei materiali e costruzione. Garantisce al cliente un servizio “chiavi in mano”.
Approfondimento tecnico: I contratti EPC stabiliscono tempi, costi e responsabilità dell’appaltatore. Le fasi includono ingegneria (engineering), acquisto dei componenti (procurement) e installazione (construction). L’EPC è spesso collegato a servizi O&M (Operation & Maintenance) per la gestione post-installazione.
Applicazioni pratiche: Per privati e condomini è meno diffuso, mentre è centrale nei progetti industriali e utility scale. Le aziende si affidano a EPC per la garanzia di tempi certi e qualità. Per la PA è il modello preferito per grandi gare e appalti di impianti FV.
Eterogiunzione
Definizione base: L’eterogiunzione è una tecnologia avanzata di celle fotovoltaiche che combina strati di silicio cristallino e silicio amorfo, migliorando efficienza e riducendo le perdite. Permette di ottenere rese superiori rispetto alle celle tradizionali.
Approfondimento tecnico: Le celle HJT presentano coefficienti termici molto bassi (circa -0,25%/°C) e rendimenti oltre il 24–25%. Sono prodotte con processi sofisticati che garantiscono maggiore durata e stabilità. Sono conformi agli standard IEC 61215 e 61730.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni con spazi ridotti consentono massimizzare la produzione. Per aziende industriali offrono prestazioni elevate anche in climi caldi. Per edifici pubblici assicurano lunga durata e alta efficienza, con ottimo rapporto tra superficie e produzione.
F
Film sottile
Definizione base: Il film sottile è una tecnologia fotovoltaica che utilizza strati molto sottili di materiali semiconduttori per convertire la luce solare in elettricità. È più leggero e flessibile rispetto ai pannelli tradizionali in silicio cristallino.
Approfondimento tecnico: I principali materiali usati sono tellururo di cadmio (CdTe), silicio amorfo (a-Si) e CIGS (rame-indio-gallio-selenio). I rendimenti sono generalmente inferiori al silicio cristallino (10–15%), ma il film sottile ha migliori prestazioni in condizioni di scarsa luminosità e alte temperature.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni trova impiego in tetti leggeri o superfici non standard. Per aziende può essere integrato in facciate o coperture speciali. Per la PA è utilizzato in progetti innovativi di architettura solare o in grandi impianti su terreni marginali.
Fotovoltaico
Definizione base: Il fotovoltaico è la tecnologia che trasforma la luce solare direttamente in energia elettrica tramite celle solari. È una delle fonti rinnovabili più diffuse grazie alla sua versatilità e al contributo alla riduzione delle emissioni.
Approfondimento tecnico: Gli impianti fotovoltaici possono essere grid-connected (collegati alla rete) o stand-alone (isolati con batterie). Sono composti da moduli, inverter, quadri elettrici, strutture di supporto e sistemi di protezione. Le normative CEI 0-21 e CEI 0-16 regolano l’allaccio alla rete in bassa e media tensione.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini riduce i costi energetici e aumenta l’indipendenza. Per le aziende industriali rappresenta un asset strategico per la competitività. Per la PA è una soluzione prioritaria per scuole, ospedali, uffici pubblici e Comunità Energetiche.
G
Generatore
Definizione base: Il generatore è un dispositivo che produce energia elettrica a partire da un’altra forma di energia. Nel fotovoltaico, per estensione, viene chiamato generatore l’insieme dei moduli solari che trasformano la luce in elettricità.
Approfondimento tecnico: Un generatore elettrico tradizionale converte energia meccanica in elettrica tramite induzione. Nel caso del fotovoltaico, invece, la generazione avviene grazie all’effetto fotovoltaico delle celle. Nei progetti FV, il termine “campo generatore” indica la totalità dei pannelli collegati tra loro. Le specifiche sono normate da CEI EN 61730 e CEI EN 61215.
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali, il generatore FV è l’insieme dei moduli sul tetto. Per aziende e capannoni rappresenta la parte principale dell’impianto a cui si abbinano inverter e accumuli. Per edifici pubblici indica il cuore degli impianti rinnovabili installati su scuole, ospedali e uffici.
Gigawatt (GW)
Definizione base: Il gigawatt è un’unità di misura della potenza pari a 1 miliardo di watt (10⁹ W). Viene usata per esprimere la capacità di grandi impianti energetici o la potenza installata a livello nazionale.
Approfondimento tecnico: Nel fotovoltaico e nelle rinnovabili, il gigawatt è utilizzato nei report energetici di GSE, Terna ed Eurostat per quantificare la capacità installata. Ad esempio, un impianto utility scale può avere potenze superiori a 50–100 MW, mentre la capacità complessiva italiana da FV supera oggi i decine di GW.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini è un dato utile per capire la scala degli impianti nazionali. Per aziende e investitori indica il potenziale di mercato. Per la PA è un indicatore strategico nei piani energetici territoriali e nazionali.
Green energy / Energia verde
Definizione base: L’energia verde è elettricità generata esclusivamente da fonti rinnovabili, come fotovoltaico, eolico o idroelettrico, senza emissioni dirette di CO₂.
Approfondimento tecnico: Include energia certificata tramite Garanzie di Origine (GO) e può essere tracciata con sistemi di contabilizzazione energetica. Le normative italiane ed europee promuovono l’uso di energia verde per ridurre l’impatto ambientale e favorire la decarbonizzazione di aziende, edifici pubblici e comunità.
Applicazioni pratiche: I privati possono ridurre la propria impronta carbonica, le aziende rispettare la carbon policy e le PA soddisfare requisiti di sostenibilità. Può integrarsi con sistemi di accumulo e autoconsumo, aumentando il valore dell’investimento fotovoltaico.
Grid parity
Definizione base: La grid parity è la condizione in cui il costo dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico diventa uguale o inferiore al costo dell’energia acquistata dalla rete. È un traguardo che segna la piena competitività delle rinnovabili senza incentivi.
Approfondimento tecnico: Il raggiungimento della grid parity dipende da fattori come LCOE (Levelized Cost of Energy), prezzo dell’energia elettrica sul mercato e costo dei sistemi di accumulo. In Italia il fotovoltaico ha raggiunto la grid parity già da alcuni anni grazie al calo dei costi dei moduli e al miglioramento delle tecnologie.
Applicazioni pratiche: Per le famiglie significa convenienza immediata dell’installazione FV. Per le aziende è la base per investire in impianti di autoproduzione senza dipendere da incentivi. Per la PA è un fattore che facilita la diffusione di progetti pubblici e comunità energetiche.
GSE (Gestore servizi energetici)
Definizione base: Il GSE – Gestore Servizi Energetici è la società pubblica italiana che promuove e gestisce i meccanismi di incentivazione delle energie rinnovabili ed efficienza energetica. È il punto di riferimento per chi produce energia verde.
Approfondimento tecnico: Il GSE gestisce incentivi come Conto Energia (storico), Conto Termico, Certificati Bianchi e i nuovi meccanismi per autoconsumo collettivo e CER. Svolge funzioni di verifica, monitoraggio e rendicontazione e pubblica report sulla capacità installata nazionale. È controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini è l’ente a cui rivolgersi per pratiche di incentivo FV. Per aziende è il referente per contratti, scambio sul posto e bandi. Per la PA è un partner centrale nella gestione di progetti finanziati e comunità energetiche.
I
Impianti FER (Fonti energetiche rinnovabili)
Definizione base: Gli impianti FER sono impianti che producono energia da fonti rinnovabili come solare, eolico, idroelettrico, biomassa e geotermia. Il termine FER è l’acronimo di “Fonti Energetiche Rinnovabili”.
Approfondimento tecnico: Secondo il D.Lgs. 199/2021, gli impianti FER sono incentivati e sostenuti dalle politiche energetiche italiane ed europee. Devono rispettare specifiche tecniche di connessione (CEI 0-21 e 0-16) e criteri ambientali. Gli impianti FV, in particolare, rappresentano la quota maggiore di potenza FER installata in Italia.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini gli impianti FER riducono i costi e migliorano la sostenibilità. Per aziende sono una leva competitiva e di immagine green. Per la PA rappresentano la base delle strategie nazionali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.
Impianto a terra
Definizione base: Un impianto fotovoltaico a terra è un sistema di produzione di energia solare installato direttamente su terreni liberi anziché su coperture o edifici. È tipico dei grandi parchi solari ed è scelto quando si dispone di superfici estese e non ombreggiate.
Approfondimento tecnico: Gli impianti a terra utilizzano strutture di sostegno infisse o zavorrate e possono integrare inseguitori solari per aumentare la produzione. Richiedono autorizzazioni specifiche (PAS o VIA) e il rispetto di vincoli paesaggistici e agricoli. Sono progettati per ottimizzare la distanza tra le file di moduli ed evitare ombreggiamenti.
Applicazioni pratiche: Per privati sono poco diffusi, se non in terreni agricoli di proprietà. Per aziende rappresentano una scelta per autoproduzione su grandi aree. Per la PA sono adottati in progetti di comunità energetiche e parchi fotovoltaici pubblici.
Impianto fotovoltaico
Definizione base: Un impianto fotovoltaico è un sistema che trasforma la luce solare in energia elettrica tramite moduli solari collegati a inverter. È una delle soluzioni più diffuse per produrre energia pulita e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica.
Approfondimento tecnico: Gli impianti possono essere connessi alla rete (grid-connected) o autonomi (stand-alone). Sono composti da moduli, inverter, quadri elettrici, strutture di supporto e sistemi di protezione. Devono rispettare le normative CEI 0-21 (bassa tensione) e CEI 0-16 (media tensione).
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini significa risparmio e sostenibilità. Per aziende è una scelta strategica per ridurre costi e migliorare la competitività. Per la PA rappresenta uno strumento fondamentale per efficientare scuole, ospedali e uffici pubblici.
Impianto fotovoltaico a isola
Definizione base: Un impianto fotovoltaico a isola (stand-alone) è un sistema che non è connesso alla rete elettrica e fornisce energia in totale autonomia. È dotato di batterie di accumulo che garantiscono continuità anche in assenza di sole.
Approfondimento tecnico: Questi impianti utilizzano inverter specifici off-grid, regolatori di carica e sistemi di accumulo dimensionati sui consumi. Sono essenziali in aree non raggiunte dalla rete o in contesti dove la continuità è prioritaria. Devono rispettare standard di sicurezza CEI EN 62109 e direttive sulle batterie.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni isolate o case vacanza senza rete elettrica. Per aziende agricole in zone remote o cantieri temporanei. Per la PA in rifugi montani, isole minori o installazioni strategiche non servite da rete.
Impianto ibrido
Definizione base: Un impianto ibrido è un sistema che combina il fotovoltaico con un’altra fonte o tecnologia energetica, come batterie di accumulo, generatori o pompe di calore. Permette maggiore flessibilità e continuità di alimentazione.
Approfondimento tecnico: Gli impianti ibridi integrano inverter multifunzione che gestiscono sia la produzione FV sia l’accumulo. Possono operare connessi alla rete o in modalità backup. Alcune configurazioni uniscono il solare con eolico o generatori diesel, riducendo il rischio di blackout.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni offre sicurezza e indipendenza energetica. Per aziende stabilizza i consumi e riduce i costi in fascia F1. Per edifici pubblici garantisce continuità in ospedali, scuole e centri di emergenza.
Impianto su edificio
Definizione base: Un impianto fotovoltaico su edificio è un sistema solare installato direttamente sulla copertura di abitazioni, capannoni industriali o edifici pubblici. È la tipologia più diffusa perché sfrutta superfici già esistenti senza occupare terreno.
Approfondimento tecnico: Gli impianti su edificio possono essere integrati (BIPV), parzialmente integrati o sovrapposti. La normativa di riferimento include D.Lgs. 199/2021 e regolamenti edilizi locali. La progettazione deve considerare orientamento, inclinazione e carico strutturale del tetto.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini è la soluzione ideale per autoproduzione. Per aziende consente di valorizzare coperture industriali inutilizzate. Per la PA rappresenta la modalità più adottata per efficientare il patrimonio edilizio pubblico.
Inclinazione del tetto
Definizione base: L’inclinazione del tetto è l’angolo di pendenza della copertura di un edificio rispetto al piano orizzontale. È un parametro fondamentale nella progettazione fotovoltaica, poiché incide direttamente sulla quantità di radiazione solare intercettata dai pannelli.
Approfondimento tecnico: In Italia, l’angolo ottimale per massimizzare la produzione varia tra 25° e 35°, a seconda della latitudine. I tetti a falda presentano inclinazioni già predisposte, mentre sui tetti piani è necessario installare strutture di supporto inclinate (triangoli o zavorre). La valutazione segue le linee guida UNI 10349 e le norme CEI EN 50583.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini determina la resa annua dell’impianto. Per aziende su tetti industriali influisce sul bilanciamento tra produzione e densità di pannelli installabili. Per edifici pubblici è un parametro tecnico da rispettare nei bandi di gara.
Integrazione nel fabbricato
Definizione base: L’integrazione nel fabbricato (BIPV – Building Integrated Photovoltaics) è la soluzione in cui i moduli fotovoltaici sono parte integrante della struttura edilizia, sostituendo elementi come tegole, facciate o coperture.
Approfondimento tecnico: I sistemi BIPV rispettano sia i requisiti energetici sia quelli architettonici. Utilizzano moduli speciali (vetro-vetro, tegole fotovoltaiche, facciate attive) certificati secondo norme CEI EN 50583. Oltre a produrre energia, contribuiscono all’isolamento e al design dell’edificio.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini è una soluzione esteticamente più armoniosa, spesso premiata da incentivi. Per aziende permette di unire immagine green e funzionalità. Per la PA è utile in edifici storici o in contesti urbani con vincoli paesaggistici.
Inverter
Definizione base: L’inverter è il componente elettronico che converte la corrente continua (DC) prodotta dai pannelli fotovoltaici in corrente alternata (AC), rendendola utilizzabile da abitazioni, aziende e reti elettriche. È il cuore elettronico dell’impianto FV.
Approfondimento tecnico: Gli inverter possono essere monofase o trifase, dotati di MPPT (Maximum Power Point Tracker) per ottimizzare la produzione. Alcuni modelli integrano funzioni di accumulo, monitoraggio e backup. Sono regolati da norme CEI 0-21 e CEI 0-16 per la connessione in rete.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini garantiscono energia stabile e sicura. Per aziende sono fondamentali per la gestione dei carichi trifase e l’efficienza industriale. Per la PA assicurano conformità normativa e affidabilità in scuole, ospedali e uffici.
Inverter centralizzato
Definizione base: Un inverter centralizzato è un apparecchio di grande potenza che gestisce la conversione di energia per l’intero impianto fotovoltaico. Viene utilizzato in grandi impianti a terra o industriali.
Approfondimento tecnico: Gli inverter centralizzati hanno potenze che vanno da centinaia di kW a diversi MW. Collegano tutte le stringhe di pannelli a un unico punto di conversione. Offrono alta efficienza ma richiedono spazi dedicati e manutenzione specializzata. Normativamente seguono CEI 0-16 e standard IEC 62109.
Applicazioni pratiche: Per il residenziale non sono utilizzati. Per le aziende e i parchi solari utility scale rappresentano la soluzione più economica e robusta. Per la PA trovano applicazione nei grandi impianti fotovoltaici pubblici.
Inverter di stringa
Definizione base: Un inverter di stringa è un dispositivo che converte l’energia prodotta da una singola stringa di pannelli fotovoltaici, rendendola disponibile in corrente alternata. È la tipologia più diffusa negli impianti residenziali e commerciali di media taglia.
Approfondimento tecnico: Gli inverter di stringa hanno potenze variabili da 1 a 100 kW, gestiscono più MPPT e permettono flessibilità nella progettazione. Ogni stringa di moduli è collegata al proprio inverter, riducendo le perdite da mismatch e migliorando il controllo.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini sono la scelta standard di mercato. Per aziende consentono scalabilità e maggiore affidabilità. Per la PA garantiscono modularità negli impianti fotovoltaici di scuole, ospedali e uffici comunali.
Irradianza solare
Definizione base: L’irradiazione solare o irradianza solare è la quantità di energia solare che colpisce una superficie per unità di tempo, solitamente misurata in W/m² (watt per metro quadrato). È un parametro fondamentale per calcolare la potenza che un impianto fotovoltaico può generare.
Approfondimento tecnico: L’irradianza dipende dall’angolo di incidenza, dalla latitudine, dalle condizioni atmosferiche e dall’ora del giorno. In condizioni standard (STC), l’irradianza è di 1000 W/m², ma varia in base alle stagioni e alla posizione geografica. Le stazioni meteorologiche e i satelliti misurano l’irradiazione solare per ottenere previsioni accurate.
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali, l’irradiazione solare determina la produzione di energia annuale. Per le aziende e i parchi solari, ottimizzare l’orientamento e l’inclinazione dei moduli in base all’irradiazione locale è essenziale per massimizzare l’efficienza. Per la PA, è fondamentale per la pianificazione di impianti su larga scala.
J
Joule
Definizione base: Il joule (simbolo J) è l’unità di misura dell’energia nel Sistema Internazionale (SI). Viene utilizzato per quantificare il lavoro, il calore o l'energia elettrica. Un joule è equivalente a un watt-seguito (W·s).
Approfondimento tecnico: Il joule è legato a diverse grandezze fisiche: 1 J = 1 W·s = 1 coulomb di carica che si sposta attraverso una differenza di potenziale di 1 volt. In fotovoltaico, l’energia prodotta dai pannelli solari viene generalmente espressa in kWh, ma la conversione a joule è importante per le analisi energetiche dettagliate (1 kWh = 3.6 × 10⁶ J).
Applicazioni pratiche: Per impianti fotovoltaici, il joule può essere usato per calcolare la produzione di energia. Per le aziende e le strutture residenziali, il joule permette di comprendere il consumo energetico in modo preciso. Nella PA, il calcolo in joule è utile per la progettazione e il monitoraggio degli impianti solari.
K
Kilowatt
Definizione base: Il kilowatt (simbolo kW) è un’unità di misura della potenza pari a 1000 watt (W). Viene comunemente utilizzata per esprimere la capacità di impianti elettrici, tra cui quelli fotovoltaici. Un kW è equivalente a 1000 joule al secondo (J/s).
Approfondimento tecnico: Il kilowatt è utilizzato per misurare la potenza istantanea di un impianto fotovoltaico, ovvero quanto energia l’impianto può produrre in un dato momento. La potenza nominale di un impianto fotovoltaico è espressa in kWp, che rappresenta la capacità di picco del sistema nelle condizioni ideali di irradiazione solare.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, la potenza installata in kW indica quanta energia un impianto fotovoltaico può produrre in un giorno ideale. Per le aziende, il kW è importante per dimensionare l’impianto in base ai consumi. Per la PA, è un parametro chiave per progettare impianti su larga scala in edifici pubblici.
Kilowattora
Definizione base: Il kilowattora (simbolo kWh) è un’unità di misura dell’energia, che rappresenta l’energia consumata o prodotta quando un dispositivo con potenza di 1 kW opera per un’ora. È la misura standard per esprimere i consumi e la produzione energetica.
Approfondimento tecnico: Il kWh è la quantità di energia che un dispositivo consuma o produce in un’ora a potenza costante di 1 kW. In un impianto fotovoltaico, il kWh indica la produzione energetica giornaliera o annuale, che dipende dall’irradiazione, dall’orientamento e dall’inclinazione dei pannelli. 1 kWh = 3600 kJ.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, il kWh è utile per stimare il risparmio in bolletta. Per le aziende, indica l’autoconsumo e la produzione di energia. Per la PA, è cruciale per misurare l’efficacia degli impianti solari pubblici e per il calcolo degli incentivi.
KPI energetici
Definizione base: I KPI energetici (Key Performance Indicators) sono indicatori chiave utilizzati per monitorare l’efficienza energetica e il rendimento degli impianti fotovoltaici. I principali KPI includono la produzione di energia, l’efficienza del sistema e l’autoconsumo.
Approfondimento tecnico: I KPI energetici più comuni per gli impianti fotovoltaici sono:
- Performance Ratio (PR): misura l’efficienza di un impianto in condizioni reali rispetto al suo massimo teorico.
- Capacity Factor (CF): percentuale di energia effettivamente prodotta rispetto a quella potenzialmente producibile.
- Energy Yield (EY): energia prodotta per kWp installato su base annuale.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, i KPI consentono di valutare l’efficacia dell’impianto nel tempo. Per le aziende, sono essenziali per monitorare il ritorno sull’investimento e ottimizzare i consumi. Per la PA, i KPI aiutano a valutare il successo di progetti finanziati e a garantire trasparenza negli interventi pubblici.
KWP
Definizione base: KWP è l’abbreviazione di Kilowatt di Picco e rappresenta la potenza massima che un impianto fotovoltaico può generare in condizioni ideali di irraggiamento solare. È una misura utilizzata per definire la capacità di produzione di un impianto.
Approfondimento tecnico: Il KWP è una misura di potenza installata, che rappresenta la capacità massima di un impianto fotovoltaico di generare energia sotto condizioni di irraggiamento standard di 1000 W/m² a 25°C. Un impianto con 3 KWP può generare 3 kW di energia in condizioni ottimali.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini, la potenza in KWP indica quanto energia un impianto fotovoltaico può produrre in un giorno ideale. Per le aziende, aiuta a dimensionare l’impianto in base ai consumi. Per la PA, è un parametro fondamentale nei progetti di grandi impianti su edifici pubblici.
LCOE (Levelized cost of energy)
Definizione base: Il LCOE (Costo Livellato dell’Energia) è un indicatore economico che misura il costo medio per produrre un kWh di energia su tutta la vita utile di un impianto, tenendo conto di tutti i costi associati (installazione, manutenzione, finanziamento, ecc.).
Approfondimento tecnico: Il LCOE si esprime in €/MWh e tiene conto di vari fattori: costi di investimento, costo di capitale, durata dell’impianto, costo operativo e produzione di energia. È uno strumento utile per confrontare la competitività economica di diverse fonti di energia, tra cui il fotovoltaico, rispetto a fonti tradizionali.
Applicazioni pratiche: Per famiglie e condomini aiuta a valutare se l’impianto fotovoltaico è economicamente conveniente nel lungo periodo. Per aziende e investitori, è un parametro di decisione economica. Per la PA, è essenziale per valutare l’efficienza economica dei progetti finanziati pubblici.
Linea Vita Provvisoria
Definizione base: La Linea Vita Provvisoria è un sistema di sicurezza temporaneo installato su tetti o strutture durante le fasi di costruzione o installazione di impianti fotovoltaici, che protegge gli operatori dai rischi di caduta.
Approfondimento tecnico: Questa linea vita è progettata per essere rimossa al termine dei lavori e deve rispettare le normative CEI 11-27 e le indicazioni del D.Lgs. 81/08 sulla sicurezza sul lavoro. Generalmente è composta da cavi in acciaio, ancoraggi temporanei e dispositivi anticaduta certificati, in grado di sopportare forze elevate per brevi periodi.
Applicazioni pratiche: Viene utilizzata su tetti residenziali, industriali o pubblici durante la fase di montaggio dei moduli fotovoltaici o interventi straordinari. Garantisce sicurezza agli operatori prima dell’installazione della linea vita definitiva o di sistemi di protezione permanenti.
Linea Vita Definitiva
Definizione base: La Linea Vita Definitiva è un sistema di sicurezza permanente installato su tetti o strutture che permette la manutenzione sicura di impianti fotovoltaici, pulizia dei moduli o ispezioni periodiche durante l’intera vita dell’impianto.
Approfondimento tecnico: A differenza della linea vita provvisoria, quella definitiva è progettata per durare anni, con componenti certificati e ancoraggi fissati stabilmente alla struttura del tetto. Deve rispettare norme tecniche italiane ed europee (CEI 11-27, UNI EN 795), assicurando resistenza agli agenti atmosferici e capacità di arresto cadute secondo la classe di sicurezza richiesta.
Applicazioni pratiche: Essenziale per condomini, aziende e edifici pubblici con impianti fotovoltaici. Permette agli operatori di eseguire interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in totale sicurezza, riducendo i rischi di infortuni e garantendo la continuità di funzionamento dell’impianto.
Locazione
Definizione base: La locazione è il contratto con cui una parte (locatore) concede in uso a un’altra parte (conduttore) un bene (come un impianto fotovoltaico) in cambio di un canone periodico. Nel fotovoltaico, si parla di locazione quando un impianto è messo a disposizione per un certo periodo senza cessione della proprietà.
Approfondimento tecnico: Nel settore fotovoltaico, la locazione può riguardare l’affitto di impianti solari su tetti di proprietà di terzi. In alcuni casi, i contratti di locazione includono il diritto di riscatto a fine contratto. Il canone è generalmente legato alla produzione di energia e al risparmio ottenuto dal conduttore.
Applicazioni pratiche: Per le famiglie, la locazione di impianti FV è un’alternativa all’acquisto, che consente di beneficiare dell’energia solare senza dover affrontare un grande esborso iniziale. Per le aziende, rappresenta una modalità interessante per investire in energia rinnovabile senza immobilizzare capitale. Per la PA, consente di installare impianti solari su edifici pubblici con costi ridotti.
M
Manutenzione
Definizione base: La manutenzione è l’insieme delle operazioni necessarie per garantire il buon funzionamento e la durata nel tempo di un impianto fotovoltaico. Include la pulizia dei moduli, il controllo degli inverter e delle strutture di supporto, e la verifica delle connessioni elettriche.
Approfondimento tecnico: La manutenzione di un impianto fotovoltaico può essere preventiva (controlli periodici per evitare guasti) o correttiva (riparazione di eventuali difetti). I contratti di manutenzione possono essere garantiti da società specializzate (O&M – Operation and Maintenance) e includono la verifica dei KPI (Key Performance Indicators), come il Performance Ratio (PR).
Applicazioni pratiche: Per impianti residenziali e condomini, la manutenzione è fondamentale per mantenere alta l’efficienza e garantire lunga vita agli impianti. Per le aziende, è indispensabile per ridurre i rischi operativi e ottimizzare la produzione. Per la PA, è essenziale per assicurare che gli impianti pubblici funzionino correttamente e in sicurezza.
Manutenzione correttiva
Definizione base: La manutenzione correttiva consiste nell’insieme delle operazioni necessarie per ripristinare il funzionamento di un impianto fotovoltaico a seguito di guasti o malfunzionamenti.
Approfondimento tecnico: Interventi come la sostituzione di inverter, moduli difettosi, fusibili o cavi danneggiati rientrano nella manutenzione correttiva. Questi interventi sono eseguiti quando l’anomalia è già presente e possono richiedere diagnosi dettagliata, misurazioni di performance e verifica degli standard CEI e UNI per la sicurezza elettrica.
Applicazioni pratiche: Utilizzata sia negli impianti residenziali sia industriali e pubblici, permette di ripristinare rapidamente la produzione di energia, riducendo i tempi di inattività e le perdite economiche. La manutenzione correttiva è spesso combinata con monitoraggi costanti per individuare guasti tempestivamente.
Manutenzione predittiva
Definizione base: La manutenzione predittiva utilizza dati e strumenti di monitoraggio per prevedere guasti o cali di performance prima che si verifichino, ottimizzando interventi e costi.
Approfondimento tecnico: Si basa su sensori, telemetria e software di analisi per monitorare inverter, moduli e strutture. Indicatori come temperatura, irraggiamento, tensione e corrente vengono analizzati per rilevare anomalie imminenti. La manutenzione predittiva riduce rischi, sprechi e fermi impianto, migliorando il Performance Ratio (PR).
Applicazioni pratiche: Ideale per impianti industriali e pubblici di grandi dimensioni, ma applicabile anche a residenze di fascia alta. Permette di pianificare interventi mirati e ridurre i costi rispetto a manutenzioni correttive frequenti.
Manutenzione preventiva/programmata
Definizione base: La manutenzione preventiva o programmata consiste in interventi periodici pianificati per mantenere l’impianto fotovoltaico in condizioni ottimali e ridurre la probabilità di guasti.
Approfondimento tecnico: Include pulizia dei moduli, verifica dei collegamenti elettrici, controlli sugli inverter, test dei dispositivi di protezione e ispezioni strutturali. Deve seguire un piano temporale definito (annuale, semestrale) e può essere regolata da contratti O&M secondo le norme CEI 0-21 e CEI 0-16.
Applicazioni pratiche: Nei condomini e nelle abitazioni, garantisce produzione costante. Per aziende e PA, riduce fermi impianto e massimizza l’efficienza energetica, supportando anche compliance normativa e sicurezza del personale.
MPPT (Maximum Power Point Tracking)
Definizione base: Il MPPT è una tecnologia presente negli inverter fotovoltaici che permette di massimizzare l’energia prodotta dai pannelli solari. Agisce regolando continuamente la tensione e la corrente dei moduli per ottenere la potenza ottimale in ogni condizione di luce e temperatura.
Approfondimento tecnico: Il MPPT sfrutta algoritmi di inseguimento del punto di massima potenza (Maximum Power Point) per adattare la curva IV del modulo alle condizioni ambientali. È fondamentale soprattutto in presenza di ombreggiamenti parziali, variazioni di temperatura e differenti inclinazioni dei moduli, assicurando un rendimento fino al 30% superiore rispetto a sistemi senza MPPT.
Applicazioni pratiche: Nei contesti residenziali, industriali e della PA, il MPPT garantisce che ogni impianto fotovoltaico produca la massima energia possibile. È indispensabile per impianti su tetti inclinati con ombreggiamenti variabili o sistemi a stringhe lunghe, migliorando l’autoconsumo e riducendo il tempo di ritorno dell’investimento.
Megawatt
Definizione base: Il megawatt è un’unità di misura della potenza elettrica, equivalente a 1.000 kilowatt. Indica la capacità istantanea di generazione di energia di un impianto fotovoltaico o di una centrale elettrica.
Approfondimento tecnico: 1 MW può alimentare mediamente 200-250 abitazioni in un anno. Viene utilizzato per dimensionare impianti di grandi dimensioni, come quelli industriali o su edifici pubblici. La potenza nominale viene determinata secondo condizioni standard di irraggiamento e temperatura (STC, Standard Test Conditions).
Applicazioni pratiche: Nei progetti industriali e pubblici, il MW permette di quantificare la produzione massima di un impianto. Per impianti residenziali, si usano frazioni di MW (kW) per definire il fabbisogno energetico domestico.
Megawattora
Definizione base: Il megawattora misura la quantità di energia prodotta o consumata in un’ora da un impianto con potenza di un megawatt. Serve a quantificare l’energia effettivamente disponibile o utilizzata.
Approfondimento tecnico: 1 MWh corrisponde a 1.000 kWh. Questo valore è utile per valutare la produzione annua di grandi impianti fotovoltaici e per confrontare i dati di autoconsumo, vendita di energia o integrazione in rete. Viene spesso considerato insieme a LCOE e KPI energetici per calcolare redditività e performance.
Applicazioni pratiche: Nelle abitazioni e nei condomini si usano kWh, ma per aziende e PA la misurazione in MWh è fondamentale per pianificare l’autoconsumo, gli allacciamenti alla rete e il reporting energetico.
Mercato dell’usato dei moduli
Definizione base: Il mercato dell’usato dei moduli riguarda la compravendita di moduli fotovoltaici già installati o provenienti da smaltimento controllato, consentendo riutilizzo e ottimizzazione dei costi.
Approfondimento tecnico: Include moduli rigenerati o con prestazioni garantite per un certo periodo residuo. L’acquisto richiede verifiche su efficienza residua, integrità dei wafer, tenuta dei connettori e conformità alle normative CEI/IEC. Questo mercato supporta strategie di economia circolare e riduzione dell’impatto ambientale, ma comporta attenzione al rischio di degradazione PV e garanzie limitate.
Applicazioni pratiche: Può interessare installatori residenziali con budget ridotto, aziende che realizzano impianti industriali temporanei o pubbliche amministrazioni per progetti sperimentali. Una consulenza tecnica è consigliata per valutare sicurezza, efficienza e compatibilità con l’impianto esistente.
Messa in servizio
Definizione base: La messa in servizio è l’insieme delle operazioni finali necessarie per attivare un impianto fotovoltaico e renderlo operativo, assicurando sicurezza e corretto funzionamento.
Approfondimento tecnico: Comprende collaudi elettrici, verifica dei collegamenti, test di performance, attivazione inverter e sistemi di monitoraggio. Devono essere rispettate le norme CEI 0‑16, CEI 0‑21 e le disposizioni GSE per connessioni in rete. La messa in servizio può includere la redazione di verbali di collaudo e l’aggiornamento della documentazione tecnica dell’impianto.
Applicazioni pratiche: Indispensabile per abitazioni, capannoni industriali o edifici pubblici: garantisce che l’impianto produca energia secondo progetto, consenta il monitoraggio efficiente e sia conforme alle normative. Richiede spesso l’intervento di personale qualificato e certificato.
Microinverter
Definizione base: Un microinverter è un dispositivo che converte la corrente continua (DC) in corrente alternata (AC) per ogni singolo modulo fotovoltaico, anziché per l’intero impianto. Ogni pannello ha il proprio microinverter, migliorando l’efficienza globale e riducendo gli effetti delle ombreggiature.
Approfondimento tecnico: I microinverter sono collegati direttamente ai pannelli fotovoltaici e gestiscono in modo indipendente la conversione della corrente per ogni modulo. Grazie alla loro configurazione, ottimizzano la produzione, soprattutto in presenza di parziale ombreggiamento o disallineamento dei moduli. Essendo piccoli e modulari, i microinverter consentono un’installazione più flessibile. Sono regolati dalle normative CEI EN 62109.
Applicazioni pratiche: Per abitazioni e condomini con tetti complessi o piccole superfici, i microinverter massimizzano la produzione e riducono i rischi di guasti centralizzati. Per aziende e capannoni, sono ideali su tetti inclinati o in presenza di ombre parziali. Per la PA, i microinverter sono ideali per impianti su edifici storici o ad alta variabilità di esposizione solare.
Mismatch dei moduli
Definizione base: Il mismatch dei moduli si verifica quando due o più moduli fotovoltaici collegati in serie presentano prestazioni diverse, causando una riduzione complessiva della produzione energetica.
Approfondimento tecnico: Può dipendere da differenze di potenza nominale, età dei moduli, temperatura o esposizione solare. Il mismatch genera perdite di energia a causa della limitazione della corrente nella stringa. L’uso di ottimizzatori di potenza o inverter con MPPT multipli riduce l’impatto del mismatch, garantendo maggiore efficienza complessiva.
Applicazioni pratiche: Nei tetti residenziali o industriali, il mismatch può verificarsi con moduli di lotti diversi o orientamenti differenti. Nei progetti pubblici, è cruciale progettare stringhe omogenee e valutare l’integrazione di ottimizzatori per minimizzare le perdite.
Moduli a film sottile
Definizione base: I moduli a film sottile sono pannelli fotovoltaici realizzati con strati sottili di materiali semiconduttori, più leggeri e flessibili rispetto ai moduli tradizionali in silicio cristallino.
Approfondimento tecnico: Hanno efficienze generalmente inferiori (10‑14%) ma migliori prestazioni in condizioni di luce diffusa e alte temperature. I materiali più comuni sono il silicio amorfo (a‑Si), il tellururo di cadmio (CdTe) e il CIGS (rame-indio-gallio-selenide). Il loro spessore ridotto permette installazioni su superfici non convenzionali o con vincoli di peso.
Applicazioni pratiche: Ideali per tetti piani residenziali, facciate integrate e coperture industriali leggere. Utilizzati anche in PA per progetti sperimentali o per coperture con limitazioni strutturali.
Moduli al tellururo di cadmio
Definizione base: I moduli al tellururo di cadmio sono una tipologia di pannelli a film sottile, caratterizzati dall’uso del composto CdTe come semiconduttore, leggero e performante in condizioni di luce diffusa.
Approfondimento tecnico: Offrono un’efficienza commerciale tipica del 16‑18% e un degrado inferiore rispetto ad altri film sottili. Sono stabili alle alte temperature e richiedono meno energia nella produzione rispetto al silicio cristallino. Le normative CEI/IEC garantiscono sicurezza e gestione corretta dei materiali durante smaltimento e riciclo.
Applicazioni pratiche: Adatti a grandi superfici industriali o impianti fotovoltaici su edifici pubblici. La scelta di CdTe è strategica per progetti con vincoli di peso o quando si privilegia l’efficienza in condizioni non ottimali di irraggiamento.
Moduli bifacciali
Definizione base: I moduli bifacciali catturano luce su entrambi i lati del pannello, aumentando la produzione rispetto ai moduli tradizionali mono-faccia.
Approfondimento tecnico: Possono incrementare la generazione di energia del 5‑25% a seconda della riflettanza del terreno e dell’inclinazione. La parte posteriore trasparente consente di sfruttare la luce riflessa dal tetto o dal terreno, mentre i sistemi di montaggio devono prevedere spazi adeguati per ottimizzare il rendimento.
Applicazioni pratiche: Ideali per impianti industriali su terreni riflettenti o coperture residenziali e pubbliche con spazio sufficiente sotto i moduli. Consentono maggiore produzione senza aumentare l’ingombro e ottimizzano l’investimento energetico.
Moduli fotovoltaici
Definizione base: I moduli fotovoltaici sono pannelli che convertono l’energia solare in energia elettrica, costituendo l’unità base di ogni impianto fotovoltaico.
Approfondimento tecnico: Possono essere realizzati in silicio cristallino (monocristallino o policristallino) o film sottile (a‑Si, CdTe, CIGS). Ogni modulo ha una potenza nominale, tensione e corrente specifica, certificazioni CEI/IEC e un degrado annuale prestabilito. La scelta dei moduli influenza efficienza, durata e rendimento complessivo dell’impianto.
Applicazioni pratiche: Utilizzati in impianti residenziali, industriali o pubblici, possono essere integrati nel fabbricato o installati a terra. La selezione corretta dei moduli è fondamentale per massimizzare l’autoconsumo, la produzione e la redditività dell’investimento.
Moduli in silicio amorfo
Definizione base: I moduli in silicio amorfo (a‑Si) sono pannelli fotovoltaici a film sottile caratterizzati da una struttura non cristallina, più leggera e flessibile rispetto al silicio cristallino.
Approfondimento tecnico: Hanno efficienze tipiche intorno al 8‑12%, ma prestazioni più costanti in condizioni di bassa luminosità o alte temperature. Il silicio amorfo riduce il consumo energetico in produzione e consente applicazioni su superfici curve o integrate architettonicamente. Il degrado annuo è leggermente superiore rispetto al monocristallino.
Applicazioni pratiche: Ideali per coperture residenziali con vincoli di peso, facciate di edifici pubblici o progetti industriali temporanei. La scelta richiede valutazione tecnica per garantire produzione sufficiente rispetto agli obiettivi energetici.
Moduli monocristallini
Definizione base: I moduli monocristallini sono pannelli realizzati con celle in silicio puro cristallino, note per alta efficienza e lunga durata rispetto ad altre tecnologie.
Approfondimento tecnico: Le celle monocristalline offrono efficienze commerciali del 20‑25%, con un degrado annuo limitato (≈0,5‑0,7%). Sono ideali per spazi ridotti grazie all’elevata densità di potenza. Devono rispettare standard CEI/IEC e includono test di performance in condizioni standard di prova (STC).
Applicazioni pratiche: Perfetti per abitazioni residenziali, tetti industriali e PA con superficie limitata. Consentono massimizzare l’autoconsumo e la produzione annua senza occupare spazio eccessivo.
Moduli policristallini
Definizione base: I moduli policristallini sono pannelli in silicio costituiti da più cristalli, con un aspetto bluastro e una buona efficienza a costi contenuti.
Approfondimento tecnico: L’efficienza commerciale varia dal 15% al 20%, leggermente inferiore al monocristallino. Presentano un degrado annuo simile e una buona tolleranza alle alte temperature. I moduli policristallini sono robusti e certificati secondo norme CEI/IEC, adatti per impianti di medie e grandi dimensioni.
Applicazioni pratiche: Ideali per capannoni industriali, tetti residenziali ampi o edifici pubblici con spazio disponibile. Offrono un buon compromesso tra costo, durata e produzione energetica.
Monitoraggio remoto
Definizione base: Il monitoraggio remoto consente di controllare e analizzare la produzione e il funzionamento di un impianto fotovoltaico da qualsiasi luogo tramite internet o app dedicate.
Approfondimento tecnico: Include sistemi di acquisizione dati dai moduli e inverter, visualizzazione in tempo reale di parametri elettrici, allarmi automatici e report di performance. Permette di rilevare anomalie come guasti, cali di produzione o perdite dovute a sporco o ombreggiamenti, migliorando l’efficienza operativa.
Applicazioni pratiche: Essenziale per impianti residenziali di nuova generazione, grandi impianti industriali e PA. Facilita la manutenzione preventiva, riduce i tempi di intervento e supporta la gestione professionale della produzione energetica.
Noleggio operativo
Definizione base: Il noleggio operativo è una formula contrattuale che permette di utilizzare impianti fotovoltaici senza acquistarli direttamente, pagando un canone periodico.
Approfondimento tecnico: Include installazione, manutenzione e gestione dell’impianto a carico del fornitore. L’utente beneficia dell’energia prodotta senza immobilizzare capitale, con vantaggi fiscali spesso legati alla deducibilità dei canoni. Questo approccio è regolamentato dal codice civile e da normative fiscali italiane (art. 102 TUIR).
Applicazioni pratiche: Adatto a aziende e PA che desiderano ridurre il rischio di investimento e semplificare la gestione degli impianti. Anche i privati possono accedere a formule di noleggio operativo residenziale, con monitoraggio incluso e servizi chiavi in mano.
O
Off-grid
Definizione base: Un impianto off-grid è un sistema fotovoltaico indipendente dalla rete elettrica, che immagazzina energia in batterie per l’autoconsumo continuo.
Approfondimento tecnico: Funziona in modalità isolata con inverter specifici e sistemi di accumulo (BESS). Necessita di dimensionamento accurato per garantire autonomia energetica, includendo calcoli di carico, potenza massima e capacità della batteria. Normative CEI 0‑21 e CEI EN 50438 regolano la sicurezza e il collegamento di sistemi isolati.
Applicazioni pratiche: Ideale per abitazioni isolate, capannoni industriali senza connessione rete o edifici pubblici remoti. Consente autosufficienza energetica e riduzione dei costi di connessione alla rete pubblica.
Ombreggiamento
Definizione base: L’ombreggiamento indica la copertura parziale dei moduli fotovoltaici da parte di ostacoli (alberi, edifici, strutture), che riduce la produzione di energia.
Approfondimento tecnico: Anche piccole zone d’ombra possono generare perdite significative per effetto hot spot. La progettazione utilizza software di simulazione e ottimizzatori di stringa per mitigare l’impatto. Gli standard CEI 61215 prevedono test di performance in presenza di ombreggiamento.
Applicazioni pratiche: Importante in residenziale su tetti con ostacoli vicini, industriale su capannoni con camini o macchinari e PA su edifici storici. L’analisi preventiva permette di scegliere il layout ottimale dei moduli.
Omogiunzione
Definizione base: L’omogiunzione indica il collegamento di moduli fotovoltaici di stessa tipologia, potenza e caratteristiche, per ottimizzare il rendimento delle stringhe.
Approfondimento tecnico: Evita il mismatch tra moduli e consente agli inverter MPPT di operare al massimo della loro efficienza. È fondamentale per ridurre perdite di corrente e ottimizzare la produzione complessiva. Gli standard CEI/IEC richiedono che moduli in serie siano omogenei per tensione e corrente nominale.
Applicazioni pratiche: Cruciale per impianti residenziali, industriali e PA. Garantisce performance prevedibili e facilita manutenzione e monitoraggio. Fondamentale per grandi impianti industriali con layout complessi.
Operatore
Definizione base: L’operatore è il professionista o l’azienda responsabile della gestione, manutenzione e monitoraggio di un impianto fotovoltaico.
Approfondimento tecnico: Include attività di controllo tecnico, interventi su inverter, moduli e sistemi di accumulo, ottimizzazione della produzione e gestione di allarmi. Gli operatori devono rispettare normative CEI 0‑16 e CEI 0‑21, sicurezza sul lavoro e standard ISO per la qualità dei servizi.
Applicazioni pratiche: Indispensabile in impianti residenziali di nuova generazione, grandi installazioni industriali o progetti PA. L’operatore assicura continuità produttiva, riduce perdite e ottimizza l’autoconsumo.
Operazioni e manutenzione (O&M)
Definizione base: Le operazioni e manutenzione (O&M) comprendono tutte le attività necessarie per garantire il corretto funzionamento di un impianto fotovoltaico nel tempo, dalla gestione quotidiana alla manutenzione programmata.
Approfondimento tecnico: Include monitoraggio remoto, pulizia moduli, controllo inverter e batterie, test di performance, interventi correttivi e aggiornamenti software degli inverter. Gli O&M seguono protocolli CEI e standard ISO 9001/14001 per garantire affidabilità e sicurezza. Le attività preventive riducono guasti e massimizzano la produzione di energia.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per impianti residenziali, industriali e PA. Permette di prolungare la vita dei moduli, assicurare autoconsumo ottimale e ridurre le perdite di produzione. Le O&M sono spesso offerte come servizio chiavi in mano da aziende specializzate.
Orientamento
Definizione base: L’orientamento indica la direzione verso cui vengono posizionati i moduli fotovoltaici, fondamentale per massimizzare la produzione di energia solare.
Approfondimento tecnico: Si misura in gradi rispetto al nord geografico (azimut) e determina l’esposizione alla radiazione solare durante il giorno. Un orientamento ottimale in Italia è verso sud con inclinazione corretta per il sito. L’orientamento influisce su irraggiamento, efficienza annuale e autoconsumo.
Applicazioni pratiche: In residenziale e PA per tetti piani o inclinati, in industriale per grandi capannoni. La scelta del giusto orientamento può incrementare la produzione annua fino al 15‑20% rispetto a soluzioni non ottimizzate.
Ottimizzatore di potenza
Definizione base: L’ottimizzatore di potenza è un dispositivo installato sui moduli fotovoltaici per massimizzare l’efficienza della stringa, riducendo perdite dovute a ombreggiamento o mismatch dei moduli.
Approfondimento tecnico: Regola tensione e corrente di ogni modulo individualmente, permettendo agli inverter MPPT di operare in condizioni ottimali. Migliora la produzione complessiva fino al 25% in situazioni di ombreggiamento parziale o layout complessi. Conforme a normative CEI/IEC e dotato di sistemi di sicurezza integrati.
Applicazioni pratiche: Utilizzato in impianti residenziali con ostacoli sul tetto, industriali con layout complessi o PA con vincoli architettonici. Garantisce monitoraggio e manutenzione più efficiente, aumentando l’autoconsumo e la redditività dell’impianto.
Ottimizzatori di rendimento avanzati
Definizione base: Gli ottimizzatori di rendimento sono dispositivi installati sui pannelli fotovoltaici per massimizzare la produzione di energia di ogni modulo, soprattutto in presenza di ombreggiamenti, sporco o differenze di inclinazione.
Approfondimento tecnico: Agiscono modulando tensione e corrente di ogni modulo singolo, superando i limiti delle stringhe tradizionali. I modelli avanzati supportano moduli bifacciali, tecnologie PERC o HJT, e si integrano con sistemi di monitoraggio remoto, migliorando l’efficienza complessiva fino al 25% in condizioni non ottimali.
Applicazioni pratiche: Indispensabili in impianti residenziali su tetti parzialmente ombreggiati, industriali con layout complessi o PA con vincoli architettonici. Consentono di monitorare la produzione modulo per modulo e semplificano interventi di manutenzione mirati, aumentando l’affidabilità e l’autoconsumo.
P
Peak shaving
Definizione base: Il peak shaving è una strategia per ridurre i picchi di domanda elettrica, evitando costi aggiuntivi sulla bolletta e sovraccarichi della rete. Viene gestito utilizzando batterie, accumuli o regolazioni dei carichi elettrici.
Approfondimento tecnico: Si basa sul monitoraggio in tempo reale dei consumi e sulla gestione di sistemi di accumulo, inverter e dispositivi intelligenti. I software di EMS permettono di programmare scariche controllate delle batterie durante i picchi, riducendo la potenza prelevata dalla rete.
Applicazioni pratiche: In residenziale, permette di evitare sovracosti per elettrodomestici e climatizzazione. In ambito industriale e PA, protegge motori, impianti e sistemi critici, riducendo il rischio di interruzioni e ottimizzando il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico e dei sistemi di storage.
Picco di domanda
Definizione base: Il picco di domanda è il momento in cui il consumo di energia elettrica raggiunge il massimo valore nell’arco di tempo considerato.
Approfondimento tecnico: Viene misurato in kW o MW e influisce sulla gestione della rete, sull’ottimizzazione del carico e sull’integrazione con sistemi di accumulo. Monitorare i picchi permette di ridurre costi di dispacciamento e utilizzare al meglio l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici.
Applicazioni pratiche: Rilevante per aziende industriali con grandi macchinari, condomini e PA che vogliono ridurre il prelievo dalla rete nei momenti critici. Gli accumuli e il demand response possono livellare i picchi per migliorare efficienza e risparmio.
POD (Punto di consegna)
Definizione base: Il POD è il codice identificativo del punto fisico in cui l’energia elettrica viene consegnata dall’operatore di rete al cliente finale.
Approfondimento tecnico: Include informazioni su tensione, potenza contrattuale, contatore e ubicazione. Essenziale per la gestione dei contratti di fornitura, l’accesso agli incentivi GSE (RID, SSP) e il monitoraggio dell’energia prodotta e consumata. Ogni POD è univoco e gestito dal distributore locale secondo le norme CEI.
Applicazioni pratiche: Indispensabile per impianti residenziali, industriali e PA per collegamento alla rete, incentivi e gestione contratti. Necessario anche per configurare sistemi di autoconsumo, comunità energetiche e contabilizzazione dell’energia prodotta.
Pompa di calore
Definizione base: La pompa di calore è un sistema che trasferisce energia termica dall’ambiente esterno (aria, acqua o terreno) per riscaldare o raffreddare un edificio, riducendo il consumo di gas e combustibili fossili.
Approfondimento tecnico: Funziona secondo il ciclo termodinamico di compressione ed espansione del refrigerante, con un COP (Coefficient of Performance) che misura l’efficienza. Le pompe di calore moderne sono compatibili con impianti fotovoltaici, permettendo un elevato autoconsumo elettrico. Normative CEI e UNI 11300 definiscono le regole di sicurezza e installazione.
Applicazioni pratiche: Ideale per abitazioni residenziali, condomini e edifici pubblici, così come per aziende industriali con esigenze di climatizzazione e produzione di acqua calda. L’integrazione con fotovoltaico riduce costi energetici e contribuisce alla sostenibilità.
Ponteggio elettrico
Definizione base: Il ponteggio elettrico è l’insieme di linee, quadri e sistemi che distribuiscono l’energia all’interno di un impianto fotovoltaico o industriale per consentire il collegamento sicuro dei dispositivi elettrici.
Approfondimento tecnico: Comprende cavi, conduttori, canalizzazioni, interruttori e protezioni secondo CEI 64‑8. Garantisce continuità elettrica, sicurezza e facilità di manutenzione. È progettato per supportare la corrente continua dei moduli e la corrente alternata verso la rete.
Applicazioni pratiche: Indispensabile in impianti residenziali, industriali e PA per garantire collegamenti sicuri e accesso a quadri elettrici. Facilita interventi di manutenzione e integrazione con sistemi di monitoraggio.
Potenza (Elettrica)
Definizione base: La potenza elettrica indica la quantità di energia che un dispositivo o un impianto può erogare o assorbire in un determinato tempo, misurata in Watt (W).
Approfondimento tecnico: Può essere continua (DC) nei moduli fotovoltaici o alternata (AC) verso la rete. La potenza nominale dei dispositivi e la loro efficienza determinano la produzione annua. Per impianti grandi, si considerano anche kW o MW per valutare dimensionamento e gestione dei carichi.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per dimensionare impianti residenziali, industriali e PA, scegliere inverter, batterie e sistemi di monitoraggio. La corretta valutazione della potenza massimizza l’autoconsumo e l’efficienza dell’investimento.
Potenza di picco
Definizione base: La potenza di picco è la massima potenza che un modulo o un impianto fotovoltaico può generare in condizioni standard di irraggiamento e temperatura.
Approfondimento tecnico: Misurata in Watt‑pico (Wp), corrisponde a 1000 W/m² di irraggiamento, 25°C di temperatura del modulo e condizioni di test IEC/EN 61215. La potenza di picco guida la scelta di inverter, ottimizzatori di potenza e dimensionamento delle stringhe.
Applicazioni pratiche: Indispensabile per confrontare moduli, stimare produzione annuale e progettare impianti residenziali, industriali e PA. Aiuta a ottimizzare layout e rendimento in presenza di ombreggiamenti o inclinazioni variabili.
Potenza nominale
Definizione base: La potenza nominale indica la potenza dichiarata da un dispositivo elettrico o da un impianto fotovoltaico durante il funzionamento normale e sicuro.
Approfondimento tecnico: Si differenzia dalla potenza di picco perché rappresenta il valore operativo costante. Nei moduli fotovoltaici è la potenza che può essere mantenuta senza superare limiti di temperatura o tensione. Norme CEI 0‑21 e IEC 61730 definiscono limiti e test di sicurezza.
Applicazioni pratiche: Usata per dimensionare inverter, batterie e sistemi di protezione sia in ambito residenziale, industriale e PA. Assicura funzionamento stabile e affidabile, evitando sovraccarichi o degrado dei componenti.
Potenza resa
Definizione base: La potenza resa indica l’energia effettivamente prodotta da un impianto fotovoltaico o da un dispositivo elettrico in condizioni reali di funzionamento, considerando perdite e inefficienze.
Approfondimento tecnico: Si distingue dalla potenza nominale e di picco perché tiene conto di fattori come temperatura dei moduli, irraggiamento variabile, perdite da cablaggi e ombreggiamento. È fondamentale per il calcolo dell’autoconsumo e per valutare l’efficienza complessiva dell’impianto, secondo standard IEC e CEI 0‑21.
Applicazioni pratiche: Utilizzata per monitoraggio residenziale, industriale e PA, permette di confrontare produzione teorica e reale, ottimizzare gestione accumuli e pianificare interventi di manutenzione. Gli strumenti di O&M e software di monitoraggio aiutano a massimizzare la potenza resa.
Power quality
Definizione base: La power quality indica la qualità dell’energia elettrica erogata da un impianto o dalla rete, valutando la stabilità della tensione, della frequenza e l’assenza di disturbi elettrici.
Approfondimento tecnico: Comprende parametri come armoniche, flicker, sbalzi di tensione e sfasamenti. Una buona power quality è fondamentale per proteggere inverter, moduli e apparecchiature industriali e rispettare le norme CEI 0‑21 e IEC 61000. Il monitoraggio avanzato permette di identificare anomalie e ottimizzare la rete.
Applicazioni pratiche: In impianti residenziali, industriali e PA, garantisce funzionamento sicuro e affidabile dei sistemi elettrici. Il controllo della qualità della potenza è essenziale quando si integrano batterie, pompe di calore o carichi sensibili.
Pulizia moduli
Definizione base: La pulizia dei moduli fotovoltaici consiste nel rimuovere sporco, polvere, foglie e residui che possono ridurre l’efficienza dei pannelli solari.
Approfondimento tecnico: La riduzione di rendimento può arrivare fino al 20% in caso di sporcizia significativa. Si utilizzano acqua demineralizzata, spazzole morbide e detergenti specifici, evitando danni a vetro e celle. La pulizia periodica è consigliata in zone con alta polvere, smog o residui industriali.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per impianti residenziali su tetti piani o inclinati, capannoni industriali e impianti pubblici. La manutenzione regolare migliora l’efficienza energetica e aumenta l’autoconsumo. Tecnici specializzati possono definire il calendario ottimale di pulizia.
Punto di massimo rendimento (MPP)
Definizione base: Il punto di massimo rendimento (Maximum Power Point, MPP) è il punto in cui un modulo fotovoltaico produce la massima potenza possibile in base alle condizioni di luce e temperatura.
Approfondimento tecnico: Gli inverter e gli ottimizzatori di potenza monitorano continuamente il MPP per massimizzare la produzione. Parametri come irraggiamento, temperatura e angolo dei moduli influenzano il punto ottimale. Standard IEC 61853 definiscono metodi di test per identificare il MPP.
Applicazioni pratiche: Indispensabile in impianti residenziali, industriali e PA per garantire resa energetica massima. L’uso di sistemi MPPT consente di adattare la produzione alle condizioni reali, riducendo perdite e migliorando l’efficienza complessiva.
R
Radiazione solare diretta
Definizione base: La radiazione solare diretta è la componente di luce solare che arriva direttamente dai raggi del sole senza essere diffusa dall’atmosfera o dalle nuvole.
Approfondimento tecnico: Si misura in W/m² e rappresenta la parte più intensa della radiazione. È fondamentale per il calcolo della produzione dei moduli, soprattutto in impianti con tracking solare. La radiazione diretta contribuisce maggiormente alla potenza di picco rispetto alla radiazione diffusa.
Applicazioni pratiche: Cruciale per la progettazione di impianti residenziali e industriali, sia su tetti che a terra. Aiuta a scegliere inclinazioni, orientamenti e sistemi di inseguitori solari per massimizzare la produzione.
Rapporto CC/CA
Definizione base: Il rapporto CC/CA indica il rapporto tra la potenza in corrente continua dei moduli fotovoltaici e la potenza in corrente alternata erogata dall’inverter.
Approfondimento tecnico: Un corretto dimensionamento del rapporto CC/CA (tipicamente tra 1,1 e 1,3) ottimizza l’efficienza del sistema e riduce clipping. Norme CEI 0‑21 e linee guida IEC stabiliscono parametri di sicurezza e prestazioni. È fondamentale per evitare sovraccarichi dell’inverter e massimizzare la resa.
Applicazioni pratiche: Importante per impianti residenziali, industriali e PA, soprattutto in contesti con alte produzioni o ombreggiamenti variabili. Un rapporto ottimale migliora il rendimento complessivo e l’affidabilità dell’impianto.
Rappresentante dei produttori
Definizione base: Il rappresentante dei produttori è la figura legale o tecnica che agisce per conto dei produttori di energia all’interno di una comunità energetica o in rapporti con la rete, gestendo i flussi energetici e le pratiche amministrative.
Approfondimento tecnico: Questa figura coordina la comunicazione tra i membri produttori, il GSE, e i fornitori di energia. Può gestire la dichiarazione di autoconsumo, il monitoraggio della produzione e la cessione di energia in eccesso. Le responsabilità e i requisiti sono definiti dal D.Lgs. 199/2021 e dal regolamento CACER.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per comunità energetiche residenziali, industriali e PA, dove centralizza la gestione della produzione, degli incentivi e dei flussi di energia condivisa. Assicura trasparenza e ottimizzazione dei benefici per tutti i membri.
Rendiconto
Definizione base: Il rendiconto è il documento che riassume produzione, consumo, flussi di energia e incentivi di un impianto fotovoltaico o di una comunità energetica.
Approfondimento tecnico: Include dati su kWh prodotti, energia autoconsumata, energia ceduta alla rete, fatturazione e quote incentivanti. Può essere trimestrale o annuale, generato da sistemi di monitoraggio remoto o dal GSE per le CER, secondo le norme CEI 0‑21 e regolamenti CACER.
Applicazioni pratiche: Usato in ambito residenziale, industriale e PA per verificare efficienza, calcolare benefici economici e programmare manutenzione. Fornisce trasparenza per membri, clienti o enti pubblici.
Rendimento impianto fotovoltaico
Definizione base: Il rendimento di un impianto fotovoltaico indica la capacità del sistema di convertire la radiazione solare in energia elettrica utilizzabile.
Approfondimento tecnico: Si calcola come rapporto tra energia prodotta e energia solare incidente, espresso in %. Dipende da moduli, inverter, accumuli, temperatura, inclinazione e ombreggiamenti. Standard CEI 61215 e IEC 61853 definiscono test e parametri per valutare il rendimento.
Applicazioni pratiche: Indispensabile per impianti residenziali, industriali e PA. Aiuta a dimensionare correttamente l’impianto, ottimizzare autoconsumo e valutare l’efficacia di interventi di manutenzione o repowering.
Repowering
Definizione base: Il repowering consiste nel rinnovare e migliorare un impianto fotovoltaico esistente per aumentarne l’efficienza, la potenza e la vita utile.
Approfondimento tecnico: Include sostituzione di moduli obsoleti, inverter più performanti, ottimizzatori di potenza e aggiornamenti dei sistemi di monitoraggio. È regolamentato dal GSE per mantenere incentivi e rispetto delle normative CEI 0‑21 e sicurezza elettrica.
Applicazioni pratiche: Utilizzato su impianti residenziali datati, capannoni industriali e PA per incrementare produzione, ridurre perdite e allinearsi a standard tecnologici moderni. Può anche integrare sistemi di accumulo e monitoraggio avanzato.
Rete elettrica
Definizione base: La rete elettrica è il sistema di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica che collega produttori, consumatori e infrastrutture di accumulo.
Approfondimento tecnico: Comprende linee ad alta e bassa tensione, cabine di trasformazione e sistemi di gestione smart grid. Norme CEI 0‑21 e 0‑16 stabiliscono parametri di connessione, sicurezza e power quality per impianti fotovoltaici collegati in rete.
Applicazioni pratiche: Essenziale per impianti residenziali, industriali e PA. La connessione alla rete permette vendita di energia in eccesso, partecipazione a comunità energetiche e ottimizzazione dell’autoconsumo. Tecnici qualificati assicurano collegamenti sicuri e conformi.
Reverse charge
Definizione base: Il reverse charge è un meccanismo fiscale in cui l’obbligo di versamento dell’IVA passa dal venditore all’acquirente, comunemente utilizzato in appalti, forniture di beni e servizi per il fotovoltaico.
Approfondimento tecnico: Nel settore fotovoltaico, il reverse charge si applica spesso a installazioni e forniture di impianti chiavi in mano o componenti elettronici. Consente di semplificare la gestione IVA e ridurre rischi di frodi. La normativa di riferimento è l’art. 17 del D.P.R. 633/1972 e successive modifiche.
Applicazioni pratiche: Rilevante per aziende installatrici e fornitori di moduli, inverter o strutture, sia per impianti residenziali che industriali. Richiede attenzione contabile e fiscale, e spesso è utile il supporto di consulenti specializzati.
Riduttore
Definizione base: Il riduttore è un componente meccanico che riduce la velocità di rotazione di un motore o di un sistema, aumentando la coppia disponibile, utilizzato ad esempio in sistemi di tracking solare.
Approfondimento tecnico: Nei sistemi di inseguitori solari (single o dual axis), il riduttore trasforma la rotazione veloce del motore in un movimento più lento e controllato dei pannelli. Può essere a ingranaggi, planetario o epicicloidale, e deve resistere alle condizioni ambientali outdoor.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per impianti industriali o a terra che utilizzano tracking. Migliora l’allineamento al sole, massimizza l’energia prodotta e riduce l’usura dei motori. Tecnici specializzati ne pianificano manutenzione e sostituzione periodica.
Ritiro dedicato
Definizione base: Il Ritiro dedicato è un meccanismo del GSE che permette ai produttori di energia da impianti fotovoltaici di vendere tutta l’energia prodotta direttamente al gestore, ricevendo un corrispettivo economico predeterminato. È un’alternativa al consumo diretto o allo scambio sul posto.
Approfondimento tecnico: Il Ritiro dedicato si applica a impianti collegati alla rete elettrica con potenza fino a 500 kW e prevede la registrazione e contabilizzazione dell’energia immessa. I corrispettivi sono definiti da contratti annuali con il GSE e dipendono dai prezzi zonali dell’energia, dal tipo di incentivo e dalla normativa vigente (art. 11 D.M. 16/09/2020).
Applicazioni pratiche: In contesti residenziali, può essere conveniente per chi non consuma tutta l’energia prodotta. In impianti industriali o PA, consente di monetizzare l’energia in eccesso senza gestire accumuli complessi. Serve consulenza specializzata per ottimizzare il mix tra autoconsumo e cessione di energia.
Ritorno energetico dell’investimento energetico
Definizione base: Il ritorno energetico misura quanto tempo impiega un impianto fotovoltaico a produrre l’energia equivalente a quella consumata per la sua produzione, installazione e manutenzione.
Approfondimento tecnico: Si calcola dividendo l’energia totale prodotta annualmente per l’energia grigia (energia necessaria per moduli, inverter, strutture e trasporto). Tipico EPBT per moduli fotovoltaici moderni: 1–3 anni, con vita utile 25–30 anni, garantendo ampio surplus energetico.
Applicazioni pratiche: Valutazione utile per impianti residenziali, industriali e PA per stimare sostenibilità e impatto ambientale. Fondamentale in progetti PNRR, comunità energetiche e certificazioni green.
S
Scaffalatura
Definizione base: La scaffalatura è la struttura di supporto dei moduli fotovoltaici, realizzata in alluminio, acciaio zincato o CLS, che garantisce stabilità, inclinazione e sicurezza.
Approfondimento tecnico: Progettata in base al carico neve, vento e sismicità locale. Include profilati, staffe, viti e sistemi di ancoraggio. Dimensionata secondo norme CEI 17‑13 e linee guida GSE. Può essere fissa o regolabile per tracking.
Applicazioni pratiche: Usata in impianti residenziali su tetti piani o inclinati, industriali e a terra. Fondamentale per installazioni sicure, durature e ottimizzate in termini di inclinazione e orientamento dei moduli.
Scambio sul posto (SSP)
Definizione base: Lo Scambio sul posto (SSP) è un meccanismo che consente di immettere in rete l’energia fotovoltaica non immediatamente consumata e ricevere un credito energetico da utilizzare in momenti di maggiore fabbisogno.
Approfondimento tecnico: È regolato dal GSE e applicabile a impianti fino a 500 kW. L’energia immessa viene valorizzata come credito economico, compensando i prelievi successivi dalla rete. Richiede contatori bidirezionali certificati e l’adesione al servizio di scambio, nel rispetto di CEI 0‑16 e norme sulla sicurezza elettrica.
Applicazioni pratiche: Ideale per condomini, comunità energetiche o aziende che vogliono massimizzare l’autoconsumo e ridurre i costi di rete. Negli edifici pubblici, consente una gestione flessibile dei carichi energetici e favorisce la sostenibilità. La scelta tra SSP e Ritiro dedicato richiede analisi di consumi e incentivi disponibili.
Scatola di giunzione
Definizione base: La scatola di giunzione è il componente elettrico posto sul retro del modulo fotovoltaico dove confluiscono i cavi dei pannelli, contenente diodi di bypass e protezioni.
Approfondimento tecnico: Permette la connessione sicura tra celle e stringhe, protegge da sovracorrenti e cortocircuiti, e assicura impermeabilità secondo grado IP65/IP68. I diodi di bypass limitano perdite dovute a ombreggiamento o guasti parziali.
Applicazioni pratiche: Essenziale in impianti residenziali, industriali e PA. Facilita manutenzione e sostituzione dei moduli, aumenta affidabilità complessiva e consente monitoraggio delle stringhe.
Sconto in fattura
Definizione base: Lo sconto in fattura è un meccanismo che consente di ottenere immediatamente uno sconto sul prezzo di un impianto fotovoltaico o di efficienza energetica, cedendo il credito fiscale al fornitore.
Approfondimento tecnico: Regolamentato dal Decreto Rilancio e dalle norme fiscali vigenti, permette di compensare l’IVA e le detrazioni fiscali direttamente con il fornitore. Si applica a bonus ristrutturazione, ecobonus, conto termico e interventi PNRR, semplificando il flusso finanziario per il cliente.
Applicazioni pratiche: Usato in impianti residenziali, industriali e PA, facilita l’accesso agli incentivi senza anticipo dei costi. Ideale per clienti che desiderano semplificare l’investimento e accelerare l’installazione dell’impianto.
Sistemi di montaggio a terra
Definizione base: I sistemi di montaggio a terra sono strutture dedicate al posizionamento dei moduli fotovoltaici su terreni liberi, progettate per garantire stabilità, inclinazione e resistenza agli agenti atmosferici.
Approfondimento tecnico: Realizzati in alluminio, acciaio zincato o CLS, possono essere fissi o dotati di sistemi di tracking. La progettazione considera carichi neve, vento, sismicità e inclinazione ottimale per massimizzare produzione. Normative CEI 17‑13 e linee guida GSE indicano parametri di sicurezza e resistenza.
Applicazioni pratiche: Diffusi in impianti industriali e agrivoltaici, ma utilizzabili anche per comunità energetiche su terreni pubblici o privati. Permettono di ottenere il massimo rendimento energetico grazie all’orientamento e all’ottimizzazione del layout dei moduli.
Sistemi solari collegati alla rete
Definizione base: I sistemi solari collegati alla rete (grid‑connected) sono impianti fotovoltaici che immettono energia direttamente nella rete elettrica, consentendo l’autoconsumo e la vendita dell’energia in eccesso.
Approfondimento tecnico: Comprendono moduli fotovoltaici, inverter di stringa o centralizzati e dispositivi di protezione e interfaccia secondo CEI 0‑21. L’energia prodotta può essere monitorata e ottimizzata tramite sistemi di gestione e accumulo. Sono regolati da GSE e CEI per connessione sicura e power quality.
Applicazioni pratiche: Adatti a case unifamiliari, aziende e edifici pubblici, permettono di ridurre costi energetici e valorizzare eventuale energia eccedente tramite RID o SSP, integrando accumuli per aumentare l’autoconsumo.
Solare termico
Definizione base: Il solare termico è una tecnologia che cattura l’energia solare per produrre acqua calda o supportare sistemi di riscaldamento, complementare al fotovoltaico.
Approfondimento tecnico: Si basa su collettori solari piani o sottovuoto che trasferiscono calore a fluidi termovettori. È regolato da norme CEI EN 12975 e UNI per prestazioni, sicurezza e integrazione negli impianti domestici o industriali. Può essere combinato con pompe di calore o boiler per massimizzare efficienza.
Applicazioni pratiche: Perfetto per abitazioni residenziali, strutture ricettive, aziende e PA con alto fabbisogno di acqua calda. Riduce costi energetici e contribuisce alla sostenibilità ambientale, soprattutto in contesti con incentivi fiscali o detrazioni.
Sovradimensionamento
Definizione base: Il sovradimensionamento è la progettazione di un impianto fotovoltaico con potenza dei moduli superiore a quella dell’inverter o della rete, per massimizzare la produzione di energia disponibile.
Approfondimento tecnico: Si calcola il rapporto tra potenza dei moduli e potenza nominale dell’inverter (oversizing ratio). Valori tipici: 1,1–1,3 per impianti residenziali, fino a 1,5 in grandi impianti industriali. Aiuta a ridurre perdite da irraggiamento variabile e ottimizza il ritorno energetico complessivo.
Applicazioni pratiche: Usato in impianti su tetti residenziali, capannoni industriali e edifici pubblici, consente di massimizzare autoconsumo e produzione annuale senza compromettere sicurezza o durata dell’inverter. Richiede progettazione accurata e consulenza tecnica specializzata.
Stima di producibilità
Definizione base: La stima di producibilità indica la quantità di energia elettrica che un impianto fotovoltaico può produrre in un anno, considerando irraggiamento, orientamento e inclinazione dei moduli.
Approfondimento tecnico: Si calcola utilizzando software di simulazione come PVsyst o Helioscope, considerando perdite da ombreggiamento, efficienza moduli/inverter e condizioni climatiche locali. La stima viene espressa in kWh/anno e confrontata con fabbisogni reali per ottimizzare l’autoconsumo.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per progettare impianti residenziali, industriali o PA, definire ritorno energetico, dimensionare accumuli e valutare incentivi fiscali o accesso a comunità energetiche.
Storage
Definizione base: Lo storage è un sistema di accumulo di energia elettrica che consente di immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici per utilizzarla quando serve.
Approfondimento tecnico: Include batterie al litio, al piombo o sistemi BESS di grandi dimensioni. La capacità è misurata in kWh e il sistema è integrato con inverter e gestione intelligente per ottimizzare autoconsumo e immissione in rete. Norme CEI 0‑21 e UNI EN 62619 regolano sicurezza e affidabilità.
Applicazioni pratiche: Usato in abitazioni residenziali, capannoni industriali e edifici pubblici, consente di ridurre la dipendenza dalla rete, gestire picchi di consumo e valorizzare eventuale surplus di produzione.
String Box
Definizione base: La string box è un contenitore elettrico che raccoglie le connessioni delle stringhe dei pannelli fotovoltaici. Protegge i circuiti in corrente continua e consente di gestire la sicurezza e la manutenzione dell’impianto.
Approfondimento tecnico: All’interno della string box si trovano fusibili, interruttori DC e talvolta dispositivi di protezione contro sovratensioni (SPD). Serve a distribuire correttamente la corrente prodotta dalle singole stringhe verso l’inverter, assicurando conformità alle normative CEI 0‑21 e CEI 0‑16.
Applicazioni pratiche: È essenziale sia in impianti residenziali che industriali. Nei grandi impianti a terra o su capannoni industriali, le string box centralizzano le connessioni, semplificando l’accesso per manutenzione e controlli periodici senza interrompere la produzione dell’intero impianto.
Stringa
Definizione base: La stringa è un insieme di moduli fotovoltaici collegati elettricamente in serie, che alimentano l’inverter di un impianto.
Approfondimento tecnico: Il collegamento in serie somma le tensioni dei moduli, mentre la corrente resta costante. La dimensione e la disposizione delle stringhe devono rispettare limiti di tensione dell’inverter, orientamento, ombreggiamento e normative CEI 0‑21.
Applicazioni pratiche: Cruciale per impianti residenziali, industriali e pubblici. Una corretta progettazione delle stringhe massimizza produzione, evita perdite per mismatch e facilita manutenzione e monitoraggio remoto.
Superbonus
Definizione base: Il Superbonus è un incentivo fiscale italiano che permette di detrarre fino al 110% delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica e fotovoltaico, includendo lavori su edifici residenziali.
Approfondimento tecnico: Regolamentato dai Decreti Rilancio e successive modifiche, può includere coibentazioni, pompe di calore, sostituzione impianti termici e installazione di impianti FV con accumulo. Richiede pratiche ENEA e documentazione tecnica dettagliata.
Applicazioni pratiche: Indicato per condomini, ville unifamiliari e piccoli edifici pubblici, consente di ridurre i costi di investimento e aumentare l’efficienza energetica complessiva. Spesso combinato con sconto in fattura o cessione del credito.
Superficie su terreno
Definizione base: La superficie su terreno indica l’area disponibile e utilizzabile per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra, considerando vincoli topografici e regolamenti locali.
Approfondimento tecnico: Include la valutazione della pendenza, esposizione, ombreggiamento e distanza minima tra file di moduli. La progettazione deve rispettare normative urbanistiche e ambientali, oltre ai requisiti tecnici GSE e CEI 17‑13.
Applicazioni pratiche: Essenziale per impianti industriali, agrivoltaici o comunità energetiche su terreni pubblici/privati. Consente di massimizzare produzione, ottimizzare layout e garantire sicurezza e manutenzione agevole.
Superficie su tetto
Definizione base: La superficie su tetto è l’area disponibile sull’edificio per installare moduli fotovoltaici, considerando spazi liberi, ombreggiature e vincoli strutturali.
Approfondimento tecnico: Include l’analisi del tipo di copertura (falda, piano, lamiera, guaina), l’inclinazione ottimale e la resistenza strutturale secondo normative CEI 17‑13 e UNI EN 1991. La superficie utile determina il numero di moduli installabili e la potenza complessiva dell’impianto.
Applicazioni pratiche: Fondamentale per impianti residenziali, industriali e pubblici. Una corretta valutazione permette di massimizzare produzione elettrica e autoconsumo, pianificando eventuali sistemi di accumulo o integrazione nel fabbricato.
Surge Protector / SPD
Definizione base: Il SPD (Surge Protection Device) è un dispositivo che protegge gli impianti fotovoltaici dai picchi di tensione, come quelli causati da fulmini o sbalzi di rete, prevenendo danni a moduli, inverter e componenti elettrici.
Approfondimento tecnico: Gli SPD sono classificati in Tipo 1, 2 o 3 secondo la norma CEI EN 61643. Il loro ruolo è di limitare la sovratensione e scaricare l’energia verso terra, salvaguardando l’integrità elettrica dei componenti dell’impianto. Nei sistemi con accumulo o inverter bidirezionali, è importante dimensionarli correttamente per tensioni e correnti di picco.
Applicazioni pratiche: In impianti residenziali, industriali e pubblici, gli SPD sono installati a monte dell’inverter e nelle string box per garantire continuità operativa e sicurezza. Sono indispensabili in zone ad alto rischio fulmini o in impianti di grandi dimensioni dove un danno può avere impatti economici significativi.
Sustainable development goals (SDG)
Definizione base: Gli SDG sono i 17 obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile definiti dall’ONU, volti a promuovere energia pulita, riduzione delle emissioni e sostenibilità ambientale.
Approfondimento tecnico: Alcuni SDG, come il numero 7 (energia pulita e accessibile) e il 13 (lotta ai cambiamenti climatici), sono direttamente collegati agli impianti fotovoltaici. L’adozione di tecnologie rinnovabili, accumulo energetico e efficienza aumenta l’impatto positivo verso questi obiettivi, favorendo ESG e certificazioni di sostenibilità.
Applicazioni pratiche: Adottati da aziende, PA e progetti residenziali innovativi, gli SDG guidano scelte progettuali, investimenti sostenibili e comunicazione di impatto ambientale positivo, anche in contesti incentivati PNRR o CER.
T
Targa dati del modulo
Definizione base: La targa dati del modulo è l’etichetta applicata su ogni pannello fotovoltaico che riporta informazioni tecniche essenziali come potenza nominale, tensione, corrente e efficienza.
Approfondimento tecnico: Include parametri come Pmax, Vmpp, Impp, Isc, Voc e classe di isolamento. Riferimenti normativi CEI 61215 e IEC 61730 ne garantiscono conformità, sicurezza e tracciabilità. Serve anche per dimensionare stringhe e inverter e per verificare garanzie del produttore.
Applicazioni pratiche: Essenziale in installazioni residenziali, industriali e pubbliche per controllo qualità, manutenzione e monitoraggio della producibilità, permettendo anche la sostituzione mirata dei moduli difettosi.
Tariffa incentivante
Definizione base: La tariffa incentivante è il corrispettivo economico erogato dal GSE o da altri enti per l’energia prodotta da impianti fotovoltaici o da fonti rinnovabili, oltre al valore di mercato dell’energia.
Approfondimento tecnico: Può includere sistemi come il Ritiro Dedicato (RID), Scambio sul Posto (SSP) o incentivi PNRR e conto termico. Il calcolo dipende da potenza, tipologia di impianto e durata della tariffa. È regolata dalle norme italiane (DM FER) e da disposizioni GSE.
Applicazioni pratiche: Rilevante per impianti residenziali, industriali e PA. Consente di valorizzare l’energia prodotta, ottimizzare l’autoconsumo e pianificare ritorni economici, soprattutto se integrata con sistemi di storage o comunità energetiche.
Tasso di rendimento
Definizione base: Il tasso di rendimento misura l’efficienza di un impianto fotovoltaico, indicando la percentuale di energia solare convertita in elettricità utile.
Approfondimento tecnico: Espresso in %, viene calcolato come rapporto tra energia prodotta e energia incidente sul modulo. Include perdite da temperatura, inverter, cablaggi e ombreggiamento. Norme CEI 61215 e IEC 61724 definiscono metodi di misurazione e monitoraggio.
Applicazioni pratiche: Cruciale in progettazione, collaudo e monitoraggio di impianti residenziali, industriali e PA. Permette di ottimizzare scelte tecnologiche, identificare malfunzionamenti e pianificare manutenzione predittiva o sostituzioni di moduli.
Tensione
Definizione base: La tensione indica la differenza di potenziale elettrico tra due punti di un circuito, ed è ciò che “spinge” la corrente elettrica nei moduli fotovoltaici e negli inverter.
Approfondimento tecnico: Espressa in Volt (V), è fondamentale conoscere la tensione nominale di un modulo (Voc e Vmpp) e della stringa per dimensionare correttamente inverter, cablaggi e dispositivi di protezione. La tensione deve rispettare limiti CEI 0‑21 per impianti connessi alla rete.
Applicazioni pratiche: Utilizzata in impianti residenziali, industriali e pubblici per garantire sicurezza, ottimizzare conversione DC/AC e prevenire sovratensioni. Fondamentale in progettazione di stringhe e selezione inverter.
Tensione a vuoto
Definizione base: La tensione a vuoto (Voc) è il valore di tensione che un modulo fotovoltaico genera quando non è collegato a un carico, cioè quando la corrente è nulla.
Approfondimento tecnico: È un parametro chiave per il dimensionamento delle stringhe e la scelta dell’inverter. Il valore dipende dalla tecnologia dei moduli e dalla temperatura; deve rispettare le norme CEI 61215 e CEI 61730.
Applicazioni pratiche: Utilizzata per verifiche di produzione, controllo qualità e progettazione di impianti residenziali, industriali e PA, garantendo che i picchi di tensione non superino i limiti di sicurezza dei componenti elettrici.
Test I-V curve
Definizione base: Il test I‑V curve misura la corrente (I) e la tensione (V) di un modulo o di un impianto per verificarne l’efficienza e identificare eventuali problemi.
Approfondimento tecnico: Viene eseguito con strumenti di misura avanzati, generando la curva caratteristica del modulo. Permette di rilevare mismatch, ombreggiamenti, guasti o degrado prematuro secondo standard IEC 60904‑1.
Applicazioni pratiche: Essenziale in manutenzione preventiva e collaudo di impianti residenziali, industriali e PA, consentendo interventi mirati e ottimizzazione della produzione elettrica.
Tetto in affitto
Definizione base: Il tetto in affitto è una copertura di proprietà privata utilizzata da un soggetto terzo per installare impianti fotovoltaici dietro pagamento di un canone periodico.
Approfondimento tecnico: Richiede accordi contrattuali chiari su responsabilità, durata, manutenzione e sicurezza. Spesso associato a PPA o a modelli di finanziamento esterni. Norme civili e urbanistiche regolano gli aspetti legali e tecnici.
Applicazioni pratiche: Comune in impianti industriali o commerciali, consente di sfruttare superfici altrui per produrre energia rinnovabile senza acquisto del fabbricato, valorizzando incentivi e autoconsumo condiviso.
Tetto in locazione
Definizione base: Il tetto in locazione è simile al tetto in affitto, indicando una copertura presa in concessione temporanea per installare impianti fotovoltaici con pagamento di un canone.
Approfondimento tecnico: Include obblighi di manutenzione, assicurazioni, sicurezza e durata contrattuale. La progettazione deve rispettare limiti di carico strutturale e normative CEI 17‑13 per l’installazione in sicurezza.
Applicazioni pratiche: Ideale per residenze, aziende o PA senza proprietà del tetto, permette la produzione di energia rinnovabile tramite accordi di locazione, ottimizzando incentivi e valorizzazione della produzione FV.
Tracker
Definizione base: Un tracker è un sistema meccanico che orienta automaticamente i moduli fotovoltaici verso il sole durante il giorno per massimizzare la produzione di energia.
Approfondimento tecnico: Può essere mono‑assiale (segue l’asse est‑ovest) o bi‑assiale (segue est‑ovest e altezza solare). Migliora la producibilità fino al 25‑35% rispetto ai sistemi fissi, riducendo l’ombreggiamento e ottimizzando il rendimento degli impianti secondo normative CEI 82‑25 e CEI EN 61215.
Applicazioni pratiche: Utilizzato in impianti industriali e a terra, particolarmente nei parchi fotovoltaici di grande taglia. Permette agli operatori di aumentare l’energia prodotta giornalmente, con benefici economici e ambientali evidenti.
Transizione energetica
Definizione base: La transizione energetica è il processo di passaggio da un sistema energetico basato principalmente su combustibili fossili a uno che integra in modo preponderante fonti di energia rinnovabile e sostenibili.
Approfondimento tecnico: Si basa su tre pilastri: decarbonizzazione (riduzione delle emissioni), efficienza energetica e elettrificazione dei consumi. È promossa da normative europee e politiche come il Green Deal. L’impianto fotovoltaico è un pilastro fondamentale di questo processo.
Applicazioni pratiche: Per famiglie, condomini e aziende, la transizione energetica si traduce in risparmio, efficienza e autoconsumo. Per la PA, è un obiettivo strategico per la sostenibilità di città e territori, e viene spesso finanziata con fondi pubblici.
W
Wafer fotovoltaici
Definizione base: I wafer fotovoltaici sono sottili fette di silicio utilizzate come base per produrre celle solari, essenziali per la generazione di energia elettrica dai moduli fotovoltaici.
Approfondimento tecnico: Realizzati in silicio monocristallino o policristallino, tipicamente spessi 150–200 µm. La qualità del wafer influisce su efficienza, resa e degradazione nel tempo. Norme IEC 61215 e CEI EN 60891 definiscono test e standard di riferimento.
Applicazioni pratiche: Fondamentali per tutti gli impianti fotovoltaici, dal residenziale agli impianti industriali. Selezionare wafer ad alta qualità ottimizza la produzione elettrica e la durata dei moduli.
Watt (W)
Definizione base: Il watt è l’unità di misura della potenza elettrica, indicante la quantità di energia prodotta o consumata in un secondo.
Approfondimento tecnico: 1 W corrisponde a 1 joule al secondo. Nei moduli fotovoltaici, la potenza nominale (Wp) indica quanto energia il pannello può generare in condizioni standard di irraggiamento (1000 W/m², 25°C).
Applicazioni pratiche: Utilizzato per dimensionare impianti residenziali, industriali e pubblici, selezionando moduli e inverter in base al fabbisogno energetico e alla produzione prevista.
Wattora (Wh)
Definizione base: Il wattora misura l’energia elettrica prodotta o consumata nel tempo, corrispondente a 1 watt di potenza per un’ora.
Approfondimento tecnico: 1 kWh = 1000 Wh. Serve a quantificare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico o consumata da elettrodomestici e sistemi industriali. È il parametro principale per bollette, autoconsumo e dimensionamento di batterie e sistemi di storage.
Applicazioni pratiche: Cruciale per calcolare autoconsumo residenziale, produzione di grandi impianti industriali e gestione energetica di edifici pubblici. Consente di progettare sistemi efficienti e ottimizzare l’uso dell’energia rinnovabile.












